Mostruosamente Stoner

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Imperiosa cavalcata dell'australiano che trionfa davanti a un ottimo Vermeulen e all'eroico Melandri. Quarto Rossi, gara disastrosa per i piloti statunitensi.

“A cinque giri dal termine ero ancora in grado di fare il record della pista, con la moto più leggera, ma non ce n'è stato bisogno. Confesso che credevo di poter vincere ma non con questo margine” [1].

La dichiarazione rilasciata da subito dopo il traguardo di Laguna Seca offre la fotografia impietosa ma quanto mai veritiera della gara disputata sul circuito californiano.

L'australiano della Ducati ha infatti umiliato gli avversari prendendo la testa della corsa alla sesta curva del primo giro (su Pedrosa) e chiudendo la propria cavalcata solitaria con quasi dieci secondi di vantaggio sul connazionale – l'unico che lo ha leggermente impensierito – , venticinque su e trenta sul quarto, ,  che ha usato un solo termine per definire il distacco subito: “imbarazzante”.

Eh sì, cari lettori, usando un'espressione decisamente impersonale ma tanto cara agli addetti ai lavori il pacchetto pilota (Stoner) – moto (Ducati) – gomme (le solite Bridgestone) visto a Laguna Seca è stato semplicemente perfetto e consente a Stoner di andare in vacanza con 44 punti di vantaggio su Rossi e, diciamocelo pure, con mezzo titolo mondiale in tasca. Infatti anche se il Dottore vincesse tutte le prossime gare, a Stoner sarebbe sufficiente arrivare sempre secondo per diventare campione.

Certo, qualcuno di voi può obiettare che il campionato dell'anno scorso ci ha dimostrato come l'impossibile (cioè rimontare un divario di oltre 50 punti e arrivare a “giocarsela” all'ultima gara) è possibile. Però, con tutto l'affetto per l'attuale campione del mondo, Stoner non è Hayden: è più freddo, sente meno la pressione e quest'anno non ha commesso alcun errore. Inoltre Rossi deve fare i conti  – oltre che con il talento dell'australiano – anche con delle gomme che si deteriorano con una facilità inaccettabile e con una Yamaha in netta sofferenza rispetto alla Ducati.

Una menzione speciale per Marco Melandri, oggi “Macho” più che mai. Il ravennate ha condotto una bellissima gara nonostante la caviglia sinistra dolorante e gonfia come un melone dopo lo sciagurato contatto con Kurtis Roberts nelle qualifiche. Grazie a una moto più affidabile delle gare precedenti e il supporto delle gomme – guarda caso Bridgestone – Melandri ha superato Rossi prima e Pedrosa poi assicurandosi il podio al termine di un week – end che poteva finire in maniera molto diversa.

Gara invece da dimenticare per i piloti americani che “toppano” clamorosamente in casa propria: la maledizione della Laguna è davvero finita!.

Per trovare il primo statunitense dobbiamo scorrere la classifica fino al decimo posto dove appare il nome di Hayden. Attenzione però. Non è il campione del mondo, ma il fratello minore Roger Lee, salito per la prima volta su una Kawasaki della Moto GP un paio di settimane fa e capace di chiudere, dopo una prestazione da non sottovalutare, davanti a un abbattutissimo Colin Edwards.

Nicky Hayden, il “mostro” della Laguna dal 2005 si è perso per strada, complice una “toccata” con John Hopkins nel primo giro. Difficile dire di chi sia la responsabilità: sia il più popolare quotidiano d'America, USA Today, sia la Gazzetta dello Sport propendono per Hopkins, Motosprint per Hayden. Quello che conta è che il campione del mondo si ritirerà a pochi giri dal termine mentre Hopkins taglierà il traguardo in quindicesima posizione.

Permettetemi di concludere con un pensiero per Loris Capirossi  -ritirato dopo soli quattro giri a causa del cambio bloccato – che subito dopo la conclusione della gara ha visto trasformarsi in realtà l'incubo degli ultimi mesi.

Livio Suppo, Project Manager del Team Ducati ha infatti annunciato l'ingaggio di Melandri accanto a Stoner per la stagione 2008 proponendo a Loris due alternative: una terza moto ufficiale ma in un altro team oppure, nel caso decidesse di ritirarsi alla fine della stagione, un contratto come uomo immagine della casa di Borgo Panigale.

Cosa deciderà Loris? Non dimentichiamoci che la Suzuki lo prenderebbe volentieri, al posto del “transfuga” Hopkins. Appuntamento a Brno, dove Loris ha promesso di svelare il mistero.

Così al traguardo:

1° Casey Stoner (Ducati)

2° Chris Vermulen (Suzuki)

3° Marco Melandri (Honda Gresini)

4° Valentino Rossi (Yamaha)

5° Dani Pedrosa (Repsol Honda )

6° Randy De Puniet (Kawasaki Racing)

7° Anthony West (Kawasaki Racing)

8° Makoto Tamada (Yamaha)

9° Alex Barros (Ducati)

10° Roger Lee Hayden (Kawasaki Racing)

Alessandra Rossi

Fonti:

Gazzetta dello Sport, 23/7/2007

www.usatoday.com , 22/7/2007

[1] Motosprint, numero 30

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