My Darling Clemmie di Hugh Whitemore

teatro
history 3 minuti di lettura

Questo lavoro teatrale è una perla della recitazione con la bellissima ed espressiva attrice inglese Rohan McCullough che sfrutta tutta l’esperienza della sua maturità professionale per interpretare la parte di Clementine Hozier, moglie di Winston Churchill.
My Darling Clemmie, andato in scena al Teatro Gerolamo di Milano, è il secondo spettacolo in lingua inglese portato in città dall’associazione English Theater Milan.

Rohan McCullough … photograph by Hattie Miles for Clive Conway.

In un monologo delicato e mai sopra le righe la McCullough occupa il palco da perfetta “one woman show” utilizzando un inglese elegante, ma mai artefatto.
Clemmie trasmette al pubblico il ricordo dell’innocenza e l’entusiasmo di una giovane ragazza la cui paternità naturale a causa della infedeltà della madre rimane tuttora un mistero, che si trova, dopo una infanzia trascorsa come appartenente ad una famiglia di nobili senza grandi mezzi economici ad incontrare Churchill pochissime volte prima del fidanzamento.
Lui la chiede in sposa appena comprende di avere trovato una ragazza di singolare bellezza ed intelligenza, rimarranno insieme per oltre mezzo secolo.

In appena un’ora Rohan McCullough ci conduce su due narrazioni che procedono parallele. Nella prima il racconto della vita dei coniugi contestualizzata con gli eventi storici fatti di lotte politiche tra laburisti e conservatori, della seconda guerra mondiale con i personaggi che insieme a Churchill ne furono i protagonisti come Hitler, Roosevelt e la giovane regina Elisabetta. Conosciamo un Churchill dalla personalità debordante e risoluta spesso irruento, ma anche tormentato nella sua coscienza dalle scelte politiche che militarmente hanno portato alla perdita di vite umane.

Nella seconda siamo portati a guardare la vita privata di Clementine e Wilston che vedono l’arrivo dei cinque bambini, al tentativo di Clementine di essere una brava madre, impegno che le è reso impossibile dall’aver spostato un uomo ingombrante e che necessita di mille attenzioni come il primo ministro.
Abbiamo la sensazione di sbirciare attraverso una porta socchiusa per spiare l’intimità di questa coppia che veglia una delle figlie malata durante la sua ultima notte di vita.
Assistiamo allo sbigottimento di due genitori di fronte alla scelta di un’altra delle loro figlie di sposare un uomo molto più anziano e guardiamo una Clemmie anziana e senza forze apprendere del suicidio di un’altra figlia.

La recitazione della Rohan ha un forte impatto emozionale sul pubblico e riesce a trasmetterci tutta la complessità di quello che fu il ruolo della moglie del primo ministro, svelandoci anche dei retroscena nella gestione del complesso intelligentissimo marito.

La bella Clemmie pare che avesse trovato nello scrivere delle lettere il modo più efficace di essere ascoltata da lui, sempre impegnatissimo ed indaffarato.
Intravediamo, grazie al racconto della moglie, che al di là della grande caratura politica, nel primo ministro una mancanza di senso pratico che doveva necessariamente compensare la moglie.
Se è vero che dietro ad un grande uomo c’è una grande donna, dietro a Wilston Churchill, Clemmie o Pussycat come la chiamava il marito, ha dovuto sviluppare le risorse per diventare una grande diplomatica ed organizzatrice all’altezza di cotanto marito.

Con “My darling Clemmie”, Clementine Hozier acquisisce sul palcoscenico uno spazio dove lei è finalmente la protagonista e non solo la moglie di Wilston. Pensando che lui la chiese in moglie al terzo appuntamento non possiamo non ricordare la frase che forse fu pronunciata  da Sir Winston Churchill proprio pensando alla compagna della sua vita: nella vita molte sono le cose che catturano gli occhi, ma poche quelle che catturano il cuore, tu segui quelle.
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Adelaide Cacace

Teatro Gerolamo – Milano

My Darling Clemmie
di Hugh Whitemore,
con Rohan McCullough
regia di Gareth Armstrong
tecnico luce e suono: David Howe
produttore: Cahoots Theatre Company
sovratitoli in italiano: Sal Cabras
organizzazione: Julia Holden, Maggie Rose, Sal Cabras

spettacolo in lingua inglese con sovratitoli in italiano
durata: 60′ senza intervallo

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