Negli USA gli album venduti aumentano con Adele in testa. Inversione di tendenza?

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Le vendite di album negli USA in crescita. Un’inversione di tendenza per il futuro dei mercati maturi? Difficile. In Italia il 2010 si era chiuso con un ennesimo calo con un fatturato attestatosi a 170 milioni contro i 176 del 2009. Il download da internet era cresciuto del 14% rispetto all’anno precedente insieme a tutto il digitale attenuando i 4 milioni di fatturato persi dalle vendite dei cd e dvd [1].
Anche il Regno Unito ha registrato nel 2010 un calo di tutta l’industria del settore di quasi il 5%. Un calo attribuito dal Guardian soprattutto alla diminuzione dei grandi eventi live. Anche qui cd in calo e digitale in crescita (+20%).

Torniamo agli Stati Uniti dove il primo semestre del 2011 registra una crescita nelle vendite degli album di circa l’1% rispetto allo stesso  semestre dello scorso anno. Non accadeva dal 2004!.
Sono stati venduti 155,5 milioni di pezzi tra fisici e digitali. Questi ultimi sono stati calcolati con il parametro TEA (track-equivalent albums) considerando mediamente dieci brani scaricati per album. Anche qui la crescita del digitale è sostenuta (+10,6%), mentre per le novità (complice lo streaming e il download illegale) si registra un calo del 3,9% gli album in catalogo da oltre 18 mesi e non più presenti al top delle classifiche e della programmazione telefonica la crescita è stata del 7,2%.
Il numero di cd venduti è sceso del 6,5% per un totale di 103,3 milioni di pezzi. Anche negli USA il cd rappresentano la quota più rilevante dei volumi e cioè il 66,4% contro il 32,3% degli album digitali. Il fatturato è comunque sceso sia nelle grandi realtà come le catene (Trans World Entertainment, Best buy, Barnes & Noble) che nei grandi magazzini (Wal-Mart e Target) che nei negozi indipendenti.
Veniamo ai titoli e agli artisti. In testa “21” di Adele con un totale di 2,5 milioni di copie di cui 992 mila digitali, al posto d’onore “Born This Way” di Lady Gaga con 1,54 milioni di copie di cui 750 mila digitali (oltre un milione nella settimana dell’uscita) e la terzo posto “Sign No More” (982 mila) dei sorprendenti Mumford and Sons con 982 mila copie. I primi due sono gli unici due titoli a superare il milione contro i cinque dello stesso periodo nel 2009 quando a primeggiare era stato “Need You Now” dei Lady Antebellum  con 2,36 milioni di copie vendute. I titoli che nella prima metà hanno superato le 500 mila copie sono stati  [2].
Con 20 mila copie a testa troviamo “Helplessness Blues” dei Fleet Foxes  e “Abbey Road“dei Beatles per quanto riguarda il vinile.
Nel primo semestre 52 titoli (39 lo scorso anno) hanno superato il milione di download e di questi 17 hanno superato due milioni. Inoltre i più scaricati di quest’anno hanno tutti superato nelle quantità quelli del 2009. “E.T.” di Katy Perry (featuring Kanye West) è il singolo digitale in testa con 4,12 milioni di download e sempre con più di 4 milioni c’è il singolo “Rolling in the Deep” di Adele che probabilmente con il brano ha accontentato i giovani e con l’album gli adulti. Adele con le sue canzoni ha fatto un po’ da traino al mercato.
E’ andata meglio anche per i concerti. I primi 50 tour hanno incassato 11% in più per un totale 1,65 miliardi di dollari pur con un calo del 2% dei biglietti venduti.
Le cifre fin qui illustrate sembrano dare un po’ di respiro al mercato ma l’industri è sempre alla ricerca di un modo per far pagare la musica a tutti coloro che l’acquisiscono o l’ascoltano senza che il portafoglio si assottigli. L’aumento dei concerti e dei loro prezzi di questi ultimi tempi non mi sembra la strada che alla lunga potrà far ritornare i tempi d’oro dell’industri discografica.
Ciro Ardiglione

[1] fonte FIMI
[2] fonte Nielsen SoundScan

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