Non è un paese per i giovani e non c’è un futuro migliore

lavoratori salario

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Da anni in la è bloccata. È molto difficile che un figlio acceda ad una condizione sociale ed economica migliore di quella dei genitori. Un'indagine condotta dall'Istituto Demopolis, per Italia, su un campione rappresentativo dei cittadini italiani di età compresa tra i 18 ed i 34 anni ci racconta di cosa pensano. Un sentimento diffuso di grave incertezza e di precarietà delle proprie esistenze quando «due italiani su tre ritengono che chi oggi studia o inizia a lavorare occuperà in futuro una posizione sociale ed economica peggiore rispetto alla precedente generazione». Divergenze e disuguaglianze rispetto alle generazioni precedenti riguardano più situazioni per cui, ad esempio, «il 78% indica, al primo posto, la precarietà del lavoro con le minori tutele contrattuali; il 75% l'incertezza sul futuro, la convinzione di non poter contare in prospettiva sulle stesse certezze delle quali ha goduto la generazione dei propri genitori».

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