
Dopo gli album in vinile anche i cd finiranno in una nicchia, magari di lusso e importante economicamente. Uno degli ultimi segnali in questa direzione è la decisione, secondo la rivista Billborad, di Best Buy la prima delle catene di elettronica americane di non vendere più cd. Se è vero che resta ancora oggi il mezzo più utilizzato, il calo nelle vendite è a doppia cifra e, di qui, la decisione che forse potrebbe essere seguita da altre catene. L'unico modo per farle tornare indietro potrebbe essere quello di pagare le case discografiche sul venduto.
Lo streaming sembra viaggiare a gonfie vele in tutto il mondo e la decisione di Spotify di quotarsi in borsa al New York Stock Exchange con il suo carico di 100 milioni e passa di utenti a pagamento in tutto il mondo. Ma lo streaming resta ancora un modello di business non completamente stabile soprattutto sul tema dei diritti, fronte sul quale la stessa azienda guidata da Daniel Ek è stata attaccata e probabilmente continuerà ad esserlo. Tra l'altro il Copyright Royalty Board (Crb) americano ha decretato che gli autori e editori dovranno essere pagati di più dai servizi streaming, nel prossimo quinquennio: la National Music Publishers' Association (Nmpa) ha cantato vittoria [1].
In Italia intanto è partito Sanremo, guidato da Baglioni, con la debordante promozione e occupazione di spazi pubblici e privati. Sulla canzone italiana è arrivato un nuovo portale (www.musicaitaliana.it) presentato dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini per consentire di conoscere e ascoltare le canzoni italiane dal 1900 al 2000. Un progetto in collaborazione, nemmeno a dirlo, con Spotify che al momento non sembra un cardine dove iniziare ad ancorare la cultura dello spettacolo in Italia, per i contenuti che mancano di informazioni su canzoni e artisti, per un utilizzo della tecnologia inadeguato, per personalizzazione e interazione con gli utenti. Auguri, vedremo in futuro.
Sono state pubblicate dalla Fimi – GfK Retail and Technology le classifiche delle vendite nel 2017 che sommano il supporto fisico, il digitale, lo streaming premium e gratuito [2] con tassi di conversione (rivisti ogni quattro mesi) per cui 130 stream equivalgono a un download, e 1300 stream equivalgono a un album.
Lo scorso anno 17 album sui primi 20 sono di artisti italiani, ma al numero uno della classifica degli album più venduti troviamo Ed Sheeran con DIVIDE “÷” (Atlantic) e che si ritrova anche due brani tra i primi dieci nella classifica dei singoli. Un album che la critica internazionale (http://www.metacritic.com/music/divide/ed-sheeran) non ha molto considerato e qui c'è sempre lo scarto tra le predilezioni dei critici e quelle degli acquirenti. E così l'analisi fatta dal sito Metacritic, sulla base delle recensioni dei professionisti, per il 2017 vede in testa l'album di Kendrick Lamar, “DAMN.” (Aftermath) che in quella italiana figura al 68° gradino. Mentre dell'album di Mount Eerie, “A Crow Looked at Me” (P.W. Elverum & Sun) secondo per critica, non c'è traccia tra i primi cento.
Anche su sentireascoltare.com sia Riccardo Zacaglia che Federica Carlino nominano vincitore Kendrick Lamar mentre il primo pone al secondo posto “A Deeper Understanding” dei The War On Drugs e al terzo il disco di Mount Eerie; la Carlino mette al secondo gradino “Pleasure” quinto album di Lesile Feist e al terzo “Freudian” album d'esordio di Daniel Caesar, cantante soul/r&b di Toronto. Da notare il settimo posto di “Possibili scenari” di Cesare Cremonini.
Su wire.it Nicholas David Altea in testa mette il ritorno, con un disco politico, dei LCD Soundsystem, “American Dream” (Columbia/DFA), al secondo posto l'esordio dell'americano di origini ghanesi, Moses Sumney, “Aromaticism” (Jagjaguwar) e al terzo il solito Kendrick Lamar. Il primo italiano è al quindicesimo Populous con “Azulejos”.
I lettori della rivista Rolling Stone Italia hanno decretato “Who Built the Moon?” di Noel Gallagher's High Flying Birds, il miglior album dell'anno, mentre al secondo posto c'è il pop di Lorde con “Melodrama” (il miglior disco per la rivista britannica NME), ma nessuno dei due compare nella Top 100 della Fimi.
Mentre la classifica dei migliori album italiani di RS se vede al primo posto “Polaroid” Carl Brave x Franco126, al secondo e al terzo rispettivamente ci sono “Gentleman” (Universal) del rap e discografico italiano Guè Pequeno e “Album” (Esbelieve Distribution Services) l'esordio del rapper italiano Ghali. Una graduatoria più vicina alle vendite come vedremo.
Di tutt'altro tenore la classifica dei migliori album italiani di rockit.it che vede in testa
Giorgio Poi con “Fa Niente” (Bomba Dischi) seguito da “Terra” (Cara Catastrofe) di Le luci della centrale elettrica e da “Mezzanotte” (Macro Beats) di Ghemon. Stesso discorso su Internazionale dove la classifica vede ai primi tre posti degli italiani “Vida eterna” di Ninos du Brasil, “Uomo donna” di Andrea Laszlo De Simone e “Azulejos” di Populous.
Tornando alla classifica degli album più venduti troviamo, in sequenza, “Comunisti col rolex” (Epic) di J-Ax & Fedez, “Perdo le parole” (Columbia) di Riki, “Le migliori” di Mina/Celentano (Clan Celentano), “Album” (Esbelieve Distribution Services) di Ghali, “Il mestiere della vita” (Universal) di Tiziano Ferro, “Oh, vita!” (Universal) Jovanotti, “Vascononstop” (Universal) di Vasco Rossi, “Fenomeno” (Universal) di Fabri Fibra e “Gentleman” (Universal) di Guè Pequeno.
Solo al ventesimo posto troviamo un album al femminile: “Duets – Tutti cantano Cristina” (VMI)di Cristina D'Avena.
Nei singoli di una spanna sopra gli altri il brano “Despacito” di Luis Fonsi featuring Daddy Yankee, seguito da “Shape of you” di Ed Sheeran e da “Senza pagare”, di J-Ax & Fedez featuring T-PAIN.
Ciro Ardiglione
[1] Gianni Sibilla, “Come sta il mercato dello streaming musicale?”, www.wired.it, 3 febbraio 2018
[2] Dal 2018 non verrà più conteggiato lo streaming gratuito. Spotify avendo molti utenti che in cambio di pubblicità possono ascoltare canzoni gratuitamente ha protestato.
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