
L'ennesimo condono che gli esponenti del Governo Meloni, a cominciare da Matteo Salvini, chiamano “pace fiscale” è di fatto un attacco ai contribuenti che pagano le tasse. Se dovessimo stare al linguaggio di Salvini dovremmo dire, come ha ricordato qualcuno, che è una guerra ai contribuenti onesti, una continuazione della lotta di classe che va avanti da decenni dei ricchi contro i poveri. Alessandro Volpi, docente presso l'Università̀ di Pisa, ci ricorda su Altreconomia che «l'Agenzia delle entrate vanta crediti non riscossi per oltre 1.100 miliardi di euro ma quelli realmente esigibili, per via dei condoni, non superano la sessantina. Il 70% dell'evasione riguarda l'1,3% dei contribuenti più ricchi quelli che hanno debiti fiscali per oltre 500 milioni di euro».
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