
La pandemia non è andata in vacanza. Continuano ad esserci morti da COVID-19 anche se l’alto numero registrato nell’ultimo periodo, come spiega il presidente del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (GIMBE) Nino Cartabellotta, sono decessi relativi ai contagi di almeno due settimane prima. [1]
Sullo stesso dato che comunque non si può sottovalutare, il virologo Roberto Burioni e Roberto Bertollini, Chief Scientist del WHO Regional Office for Europe, auspicano che si organizzi istituzionalmente uno studio che analizzi i numeri e ne indichi le cause anche paragonandole a quelle di altre nazioni a profilo demografico analogo.
Parallelamente, sempre il virologo dell’ Università Vita-Salute San Raffaele, riferisce di un alto numero di prescrizioni di azitromicina e pochissime di paxlovid. Il primo farmaco è l’antibiotico prescritto per aiutare i contagiati da Sars CoV-2 in caso di problemi polmonari. Se quanto riferito fosse veritiero si potrebbe essere nella condizione di avere un alto numero di contagiati in cure domiciliari oppure in presenza di prescrizioni ottenute a titolo precauzionale. Il basso numero di prescrizioni di paxlovid, il secondo farmaco menzionato, l’antivirale in compresse, lascerebbe presumere il contrario se non che il consumo degli antivirali ha scontato da sempre un basso numero di prescrizioni. Le ipotesi erano che fosse poco prescritto per “complicazioni burocratiche e malintesi clinici”. [2] Sicuramente dati ufficiali sui consumi di questi farmaci, se correttamente prescritti ed utilizzati, sarebbero un elemento indiretto per valutare l’andamento pandemico ed i comportamenti sanitari generali.
A questo punto della pandemia è necessario dare informazioni sul necessario richiamo, quarto inoculo, adesso chiamato seconda dose. Si è subito manifestata la condizione di scarsissime dosi di vaccino somministrate dopo le disposizioni di inizio luglio per gli ultrasessantenni e per i fragili. Ancora di più per questo le informazioni sono necessarie per dare chiarezza anche nei processi comunicativi consentendo una scelta consapevole da parte delle persone che potrebbero essere disorientate dalle innumerevoli notizie che circolano. [3]
Probabilmente sarà la comunità scientifica in primis a doversi regolare in modo da far fruire una informazione corretta e coscienziosa che risponda esclusivamente a criteri condivisi in ambito scientifico. Il susseguirsi delle varianti del Sars CoV-2 (dal ceppo originario di Wuhan alla Alfa, alla Beta, alle Omicron, e a Centaurus) dall’inizio della pandemia ad oggi, ha sicuramente reso più difficile il compito dei vaccini nel neutralizzarlo pur consentendo di mitigarne gli effetti.
Grazie all’elevato ricorso ai vaccini nella nostra nazione abbiamo usufruito di sostanziali benefici svuotando le terapie intensive e abbassato il numero dei morti attraverso una protezione inequivocabile verso le forme pandemiche gravi. Sicuramente gli effetti attesi erano più ambiziosi, sia tra noi che tra gli scienziati che, in alcuni casi, avevano lasciato intendere certezze impossibili da sostenere per le novità rappresentate dall’agente virale con cui ci si è dovuti confrontare. Su questo le comunicazioni non hanno aiutato e su di esso ha soffiato il vento della propaganda dei contrari a tutto, dai negazionisti iniziali della pandemia, dai contrari all’uso delle mascherine, ed infine dai novax. Adesso si spera di poter dare aiuti attraverso le conoscenze intervenute, seppur da esse sarà necessario cercare quella chiarezza scientifica che non sia strumentalizzabile.
Nel giugno scorso le commissioni delle agenzie regolatorie – Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) o il Center for Biologics Evaluation and Research (CBER) con la Vaccines and Related Biological Products Advisory Committee (VRBPAC) della Food and Drug Administration (FDA) – hanno indicato, come ogni anno, i nuovi target vaccinali per il successivo autunno. Ovviamente tra chi avrebbe voluto vaccinarsi è emersa la domanda se meglio coprirsi immunologicamente immediatamente, con la quarta dose (adesso meglio indicata seconda dose), rientrando nei protocolli di età e patologie previste, oppure attendere settembre, mese nel quale i produttori di vaccini ad mRNA hanno dichiarato di essere pronti con le dosi aggiornate.
Per l’unico vaccino a proteine disponibile, Nuvaxovid, secondo alcuni da preferire per solidità storica oltre che per praticità, sicurezza, stoccaggio, l’aggiornamento previsto dal produttore ne assegna una disponibilità per il quarto trimestre del 2022. Nuvaxovid, giunto un poco più tardi sul mercato, utilizza la stessa impostazione vaccinale da anni a disposizione con successo per epatite B, pertosse e papilloma virus ad esempio, e sarà aggiornato attraverso un vaccino bivalente contro BA 5 ed anche verso l’ultima variante comparsa in ordine di tempo, “Centaurus” BA.2.75.2. Per questo vaccino aggiornato sono in corso studi di efficacia e sicurezza su vari gruppi di pazienti i cui risultati ne stabiliranno l’utilizzo.
Il circolare di queste notizie non ha certo facilitato la decisione ma almeno l’ha resa più consapevole. I cittadini si trovano a decidere se sottoporsi a nuova vaccinazione con vaccino della generazione iniziale oppure attendere l’autunno con le versioni aggiornate. In altre parole il dubbio riguardava se rischiare un contagio con lo stato acquisito di immunità oppure cautelarsi con una quarta dose meno efficace ma comunque garanzia di una qualche protezione aggiuntiva.
La dimostrazione che il quesito esiste e non può ancora godere di riscontri sulle prove che sono ancora in corso ma solo supposte, arriva ancora una volta da Nature che ha pubblicato il 19 agosto un’analisi che tenta di fare chiarezza. La firma è di Heidi Ledford, giornalista con un dottorato di ricerca presso l’Università di Berkeley-California, che sottolinea il gran lusso che possiamo permetterci nello scegliere quale strada percorrere a tutela della nostra salute. [4] Considerazione però che ne induce subito altre che volgono il pensiero a quelle popolazioni che non avranno questo a disposizione.
Dall’articolo, che mette subito in chiaro che di risposte definitive al momento non se ne dispone, è emerso che le autorità statunitensi hanno deciso di privilegiare i vaccini creati per proteggere verso BA 4 e BA 5, le varianti dominanti al momento. Inoltre il quesito se sia buona scelta ritardare la quarta dose per avere una immunità migliore con i nuovi vaccini è di difficile risposta poiché i dati di neutralizzazione dei vaccini BA 4 e BA 5 saranno disponibili a fine settembre. Andrebbe anche considerato il presunto fenomeno dell’imprinting immunitario circa l’utilizzo di vaccini bivalenti, cioè coprenti verso il ceppo originario e le ultime varianti Omicron. Teoria da John Moore della Weill Cornell Medicine di New York City che asserisce che il sistema immunitario, già sollecitato in precedenza da componenti del ceppo originario, malgrado sia stimolato da componenti nuove tipo Omicron, tendenzialmente sia portato a rispolverare i ricordi immunologici precedenti. Il risultato, si suppone, è che l’aggiornamento contro Omicron avrà effetti relativamente piccoli seppur esistenti. Diverso risultato si otterrebbe se si rivolgesse l’azione vaccinale verso soggetti non vaccinati o non già esposti al Sars CoV-2. Anche da queste considerazioni emerge la necessità di lasciare alle decisioni individuali se sottoporsi subito alla quarta dose oppure attendere gli aggiornamenti sapendo anche che i tempi sulle disponibilità vaccinali non sono ancora definibili. Ovviamente prima dell’estate i tempi per avere un vaccino aggiornato sarebbero stati troppo lontani per rinunciare ad una protezione dalla precedente generazione, ma adesso che siamo, o potremmo essere vicini, a circa un mese dalla disponibilità del nuovo vaccino, l’attesa per la nuova dose potrebbe essere la scelta più utilizzata. A questa ipotesi però vi sono anche le contrapposizioni di coloro che affermano che, essendo il miglioramento verso Omicron così poco significativo, l’attesa non sarebbe giustificata perché comunque un miglioramento, seppur non ottimale, il vecchio vaccino la conferisce. I lavori conclusi per settembre chiariranno anche questo, si spera.
Altra considerazione che si sottolinea è che tra una dose e l’altra è bene lasciare un periodo di riposo (almeno 4 mesi) che serve ad evitare che dosi ravvicinate minimizzino gli effetti.
Viene anche sottolineato che per gli ultracinquantenni potrà essere significativo sottoporsi a dosi booster mentre per i giovani tali benefici avranno effetti meno importanti su di loro. Potrebbero però essere un aiuto non di secondaria importanza se si considera che il booster possa eliminare il virus, in caso di contagio per loro, con maggiore velocità ed efficacia garantendo quindi una minore diffusione virale magari verso i soggetti più vulnerabili. Ad ognuno comprendere che il beneficio collettivo risultante da una minore circolazione del virus non sia così di poco conto.
Attendere e sottoporsi ad un vaccino aggiornato o fare immediatamente la seconda dose è la scelta che speriamo di aver chiarito o aiutato a comprendere. Non averne bisogno, nel lasso di tempo che intercorre per la nuova disponibilità vaccinale, la sfida da vincere con la corretta decisione. L’alternativa affrontare un eventuale contagio con un sistema immunitario che debba contare sulle memorie immunitarie acquisite con le precedenti vaccinazioni.
Emidio Maria Di Loreto
Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi necessità sul proprio stato di salute, su modifiche della propria cura o regime alimentare, si consiglia di rivolgersi al proprio medico o dietologo.
[1] https://www.askanews.it/cronaca/2022/08/04/il-presidente-di-gimbe-nino-cartabellotta-spiega-lalto-numero-di-morti-per-covid-19-top10_20220804_160650/
[2] https://www.repubblica.it/commenti/2022/07/09/news/covid_omicron_farmaci_antivirali_paxlovid-357109714/
[3] https://www.salute.gov.it/portale/p5_1_2.jsp?lingua=italiano&id=255; https://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5452&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto
[4] https://doi.org/10.1038/d41586-022-02221-w
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