
Ambientato nella provincia cagliaritana, in un qualsiasi paese del Campidano, con chiese, case e orti, come precisa l’autrice Paola Soriga in una nota alla fine del libro, Maicolgècson racconta in prima persona l’infanzia e l’adolescenza di Remigia, tra gli inizi degli anni ’80 ( nasce il 6 febbraio 1980, nel giorno del compleanno di Bob Marley) e i primi anni ’90, segnata dal nome che porta, voluto dalla madre in ricordo del nonno morto, e il soprannome che le darà lo zio Stefano, il fratello del padre patito di musica, vedendola appena nata scura di pelle e con folti capelli crespi e neri.
Il tema principale è l’amore di Remigia/ Maicolgècson per la musica, ereditato dallo zio Stefano, e la danza, ma accanto al leitmotiv vengono sfiorati temi come il bullismo nei suoi confronti da parte dei compagni di scuola, ma anche dall’insegnante e i bambini del corso di danza, il “Grande Insuccesso” alla trasmissione “Piccoli Fans”; l’omosessualità della zia Gina, la pedofilia, le prime “cotte”, tutto visto attraverso gli occhi della piccola.
Ma soprattutto questo libro è un continuo confronto tra due mondi diversi e antitetici: il mondo esterno e quello familiare, costituito da nonni, zii, primi e secondi cugini, sia da parte materna che paterna, che, come un grande clan, interagiscono, si intromettono, danno consigli, un mondo in cui sono ancora ben delineati e separati i ruoli maschili e femminili, in cui le bambine devono comportarsi da “femminucce”, da future “donnine”, e in questo ricorda un po’ l’atteggiamento della zia Alexandra nei confronti di Stout ne “Il buio oltre la siepe”, sebbene vi siano circa cinquant’anni di differenza e migliaia di chilometri tra le due ambientazioni.
Nel complesso è un libro di facile approccio, in uno stile molto scorrevole, e la presenza di termini e intercalari in dialetto sardo non ne appesantisce affatto la lettura, anzi dà un piacevole effetto folcloristico a tutta la storia,
Lo si può leggere con leggerezza o facendo attenzione ad alcuni temi più delicati. Le/gli adolescenti possono facilmente riconoscersi nella protagonista e /o nel novero di amici, cugini, compagni, che la circondano.
Se dovessimo dargli una collocazione, potremmo senz’altro paragonarlo, pur con tutti i suoi limiti, ai cosiddetti “romanzi di formazione”, in cui la protagonista, attraverso varie vicissitudini, trova finalmente la sua strada e la sua collocazione nella società.
Riuscirà Remigia a realizzare il suo sogno di diventare una ballerina? Non ci è dato saperlo, ma i presupposti sembra ci siano tutti e il classico finale delle fiabe “ ……e vissero tutti felici e contenti” si adatta benissimo al finale di questo romanzo.
Roberta Caputo
Paola Soriga
Maicolgècson
Mondadori, 2021
Pagine, 181
€ 17,5
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