Paolo Nori, Vi avverto che vivo per l’ultima volta. Noi e Anna Achmatova

Paolo Nori Vi avverto che vivo per l'ultima volta

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Ci sono libri necessari, subito si percepisce che il mondo ne aveva bisogno. Trasmettono la bella sensazione di sentirsi avvolti nel tepore di una calda coperta che scalda il cuore. Libri intensi che regalano sensazioni che superano il tempo e lo spazio, conducono il lettore in una realtà che si crede appartenere solo ad altri. Paolo Nori in vi avverto che vivo per l'ultima volta – noi e Anna Achmatova ha scritto proprio uno di questi libri. In un intreccio tra passato e presente racconta, a tratti anche in modo molto divertente, la vita di questa donna meravigliosa: «il poeta» Anna Achmatova. Riporta le sue parole quando spiega che lei stessa non voleva essere chiamata «poetessa» perché «capisco che ci debbano essere i bagni maschili e quelli femminili, in letteratura però no, non funziona così», quasi a voler precisare che i poeti non hanno sesso, ma la dote universale di saper guardare alle cose del mondo con occhi diversi che oltrepassano l'apparenza. E così, pagina dopo pagina, si impara a conoscere un poeta scoprendone i lati della vita intima e familiare.

Paolo Nori Vi avverto che vivo per l'ultima voltaIl lettore si aggira in questo libro come se Anna Achmatova fosse presente lì in quel preciso momento, viva, alle prese con la scrittura delle prime poesie che descrivono le sensazioni della sua quotidianità e che la rendono tanto vicina a chi legge. Una donna caparbia e determinata che al diniego del padre di usare il suo vero cognome per firmare le poesie risponde «Non mi serve, il tuo cognome» e allora opta per quello della nonna che discendeva da una principessa tartara. Subito si percepisce di essere davanti a una personalità forte e determinata. La vita non le risparmia dolori che affronta con fermezza, superando il comune fare dei tempi e riuscendo a vivere libera, decidendo della sua vita e dei suoi amori. È una donna libera di scegliere e decidere in perfetta autonomia come condurre la sua vita. Le sue poesie raccontano tutto l'universo femminile e attraverso esse ognuno può guardare al mondo da una prospettiva diversa che riconduce alla vita intima delle donne. Ognuno si rivede nella propria cucina con le parole di Anna Achmatova:

E nel secchiaio, in cucina,
è diventato verde il rame,
e brilla tanto nella luce,
che a guardarlo si sta bene.

Ci si sente e ci si vede lì, attraversati da una luce che scalda felici in una stanza in un giorno qualunque. Questa la grandezza di riuscire a catturare nella semplicità l'universalità dei sentimenti. Era tutto un proliferare di poeti e scrittori a quel tempo, ma la grandezza dell'opera di Anna Achmatova stava nell'essere riuscita a essere amata da tutti e, paradossalmente, anche dal regime che aveva dovuto piegarsi alla sua forza quando non potendola arrestare la colpiva attraverso il primo marito e il figlio. Esercitava la sua libertà di pensiero scrivendo poesie e, si sa, al regime questo non piaceva, così la cacciarono dall'Unione degli scrittori riducendola quasi alla fame, ma era così amata da tutti che anche gli estranei le facevano trovare del cibo dietro la porta di casa. Non è un particolare da poco se si tiene presente che a quel tempo tutti potevano essere arrestati per aver cospirato contro il regime.

Gli aneddoti della vita di Anna Achmatova e Paolo Nori si mescolano in un presente che è altro, ma non un altrove. Lo scrittore racconta di sé, della sua famiglia, della sua passione per la Russia e per il russo (lingua che parla, traduce, ama) e, contestualmente, inserisce episodi, poesie, eventi della vita di Anna Achmatova con una continuità che annulla il tempo e le epoche. Alla fine, molto si conosce della vita e delle opere del poeta e, soprattutto, si esplora il pensiero e la personalità tutto attraverso una leggerezza che, in realtà, cela tanta profondità. È un intrigo di cultura e passioni, di ricerca di bellezza che circonda la vita di ognuno di noi. È la voglia di scatenare nel lettore la curiosità di attraversare la vita di questo immenso poeta, di conoscerne la parte più intima e non per una forma di voyeurismo, ma per la nostra innata ricerca del bello nel mondo. Paolo Nori riporta episodi della sua vita e, con estrema maestria e semplicità, ci pone davanti interrogativi che scatenano quel «sanguina ancora» che non vuole essere una paura, ma la necessità di sentirsi vivi e di dare il giusto valore alla nostra esistenza. Lo scrittore restituisce l'urgenza di non lasciar andare, di non dimenticare, di saper pesare ogni parola e di riconsegnare ad ognuna di esse il peso che portano dentro.

Vi avverto che vivo per l'ultima volta è un libro originale che ci spinge a riconsiderare le nostre posizioni in merito alla necessità della guerra che persiste oggi tra Russia e Ucraina, che parla di censura, di letteratura, di , di storia passata e presente.
Conosco la vita e le opere di Anna Achmatova, non sono una studiosa, sono una lettrice per passione e mai come tra queste pagine ne ho trovata tanta.
Nel ritmo delle poesie di Anna Achmatova c'è un tempo che non passerà mai: c'è un poeta che mai muore finché il mondo continuerà ad avere voglia di alimentarsi di bellezza.
Nicla Pirro

Paolo Nori
Vi avverto che vivo per l'ultima volta
Noi e Anna Achmatova
Mondadori, 2023
pagg. 264
€ 18,50

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