Passages di Ira Sachs

Franz Rogowski e Ben Whishaw in Passages - di Ira Sachs

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Presentando il suo ottavo , Passages (Id., 2023), ha dichiarato: «ho realizzato questo film innanzitutto per me stesso e per un pubblico che condividesse con me l'interesse per l'intimità e i film che mostrano come appare la vita delle persone in un dato momento. Quindi è prima di tutto un film sul momento. Ed è un film sulla transizione. Ho provato a fare un film in cui in ogni scena non sei mai sicuro di cosa succederà dopo, dove tutto è possibile. C'è un livello di suspense che riflette la mia esperienza di vita in quel momento. E poi stavo anche uscendo da un periodo della storia americana in cui mi sentivo dominato da un politico potente e questo film è stata una reazione a quella sensazione di perdita di potere, un film in cui ho cercato di pensare a cosa significhi detenere il potere. Infine, Mauricio (Zacharias) e io volevamo raccontare una storia d'amore, cosa che non facevamo da molto tempo, qualcosa che ci sta a cuore».

Ira Sachs
Ira Sachs

I “passaggi” sono i movimenti inquieti e contraddittori del giovane regista tedesco Tomas Freiburg () che vive da anni con l'artista e disegnatore Martin () ma durante una festa rimane colpito da una ragazza, Agathe () e si convince di essersene innamorato. Quindi pianta Martin e va a vivere con Agathe, tranne poi scoprire di non volere lasciare Martin, con cui riprende il rapporto. Agathe rimane incinta ma si rende conto dell'allontanamento di Tomas; essendo una donna determinata, prende una decisione di conseguenza. Intanto Martin annuncia a Tomas di volerlo lasciare e il regista corre da Agathe, per riannodare la relazione con lei…

Da questo scabro e pessimo riassunto non emerge la fluidità con cui Sachs racconta i movimenti ondivaghi di Tomas fra l'uomo e la ragazza con cui ha una relazione fatta di allontanamenti e riavvicinamenti. È vero che Passages è animato da una continua tensione legata all'aleatorietà di quello che potrebbe accadere; ma mi sembra che sia soprattutto un film perfettamente centrato su un carattere psicologico spesso trattato in modo superficiale e che invece il film riesce a cogliere in tutta la sua negatività e contraddittorietà: l'egoismo. Tomas è un individuo ispirato e animato esclusivamente dai propri impulsi, non solo fisici, carnali, ma anche psicologici e emotivi. Esiste solo per sé stesso: le reazioni, le eventuali sofferenze, vuoti, angosce delle persone con cui ha una relazione fisica e sentimentale, per lui non contano. Fa credere loro che sono importanti, anzi fondamentali per lui, piagnucola, li supplica ma è soltanto quando ha bisogno di loro e per avere da loro l'esclusività di un rapporto che egli non ricambia assolutamente.

Franz Rogowski in Passages (2023)
Franz Rogowski in Passages (2023)

Tomas è talmente egoista da non pensare mai, non analizzare mai il proprio egoismo. E probabilmente, come accade ai veri egoisti, non vuole neanche oggettivarlo e analizzarlo. Tranne poi soffrire delle conseguenze, dato che, per sua sfortuna, sceglie compagni e compagne dotati di una certa personalità e sensibilità e non disponibili a lasciarsi usare e sfruttare oltre un certo limite. La fisicità rapace di Franz Rogowski è perfetta per questo personaggio, di cui riesce anche a mostrare con efficacia la vulnerabilità (quando riceve un rifiuto) così come Ben Whishaw è magnifico nel rendere i dubbi e i tormenti del suo personaggio negli sguardi e nei gesti e Adèle Exarchopoulos riesce a esprimere la forza, la maturità e la determinazione di Agathe in modo non banale. Come un'energia positiva che si contrappone a quella divoratrice di Tomas/Rogowski.

Roberto Chiesi

Passages di Ira Sachs - locandinaPassages
Lingua originale: inglese, francese
Paese di produzione: Francia
Anno: 2023
Durata: 92'
Regia: Ira Sachs
Sceneggiatura: Ira Sachs, Mauricio Zacharias
Produttore: Saïd Ben Saïd, Michel Merkt
Fotografia: Josée Deshaies
Montaggio: Sophie Reine

Interpreti e personaggi
Franz Rogowski: Tomas
Ben Whishaw: Martin
Adèle Exarchopoulos: Agathe
Erwan Kepoa Falé: Ahmad
Olivier Rabourdin: Padre di Agathe
Theo Cholbi: Jeremiah
William Nadylam: Clement

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