Pedrosa: gara per il vice campione mondiale

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Lo spagnolo domina la gara e conquista anche il titolo di vice campione del mondo. Seconda piazza per Casey Stoner, terzo John Hopkins. Valentino Rossi scende in pista nonostante la mano fratturata ma è tradito dalla Yamaha.

Una vittoria netta davanti al proprio pubblico – la prima – che corona un week end sempre all'attacco e che vale, complice il ritiro di Valentino Rossi, la conquista del secondo posto nella classifica generale. Ecco l'impresa compiuta da nel Gran Premio che conclude la stagione 2007 del motomondiale. “E' stato fantastico, non pensavo di fare una gara così” ha commentato alla TV il giovane spagnolo “e dopo un anno così difficile sono contento di essere arrivato secondo nel mondiale”

E in effetti Pedrosa non può che essere contento della propria prestazione. Bruciato in partenza sia da Casey Stoner sia da Nicky Hayden, Pedrosa supera subito il proprio compagno di squadra e si lancia all'inseguimento di un velocissimo Stoner che già dopo due giri dal via aveva polverizzato il record del circuito. “Se andiamo avanti così non arriviamo alla fine con le gomme” ha confessato di aver pensato Pedrosa dopo il primo giro ma il prode Dani non si è scoraggiato e dopo soli 5 giri supera la Ducati addirittura sul rettilineo del circuito di Valencia. E la gara, almeno per le prime due posizioni, finisce lì: Pedrosa fa lo Stoner, impone il suo ritmo, guida in modo molto tecnico e perfetto e taglia per primo il traguardo seguito da Casey Stoner.

Il campione del mondo dichiara di essere ugualmente contento anche se non è riuscito ad eguagliare il record di undici vittorie nella stessa stagione appartenente a Valentino Rossi e al proprio connazionale Mick Doohan. Se è deluso, lo nasconde molto bene: “Sono contento lo stesso, mi mancavano oggi un paio di decimi per competere alla pari con Pedrosa, che ha fatto una gara perfetta”  ha affermato con un sorriso a mezza bocca “e sono felice per il team di essere riuscito a fare qualche giro davanti”.

Terzo l'americano John Hopkins che saluta la Suzuki regalandole un podio, il terzo per lui in questa stagione, dopo le opache prestazioni delle trasferte orientali mentre Chris Vermuelen completa la festa con un sesto posto. “E' stato bellissimo ed è il miglior modo di ringraziare la Suzuki per tutto quello che hanno fatto per me in . Volevo vincere, ma Dani e Casey erano imprendibili, è arrivato un terzo posto, e mi sono commosso” [1]. Grazie al podio Hopkins conquista anche la quarta posizione assoluta nel campionato ai danni di Marco Melandri.

Il ravennate, decimo al via, recupera subito cinque posizioni, grazie a una bellissima partenza e, dopo pochi giri, conquista la quarta piazza al termine di un bel duello con Nicky Hayden, posizione che manterrà fino al traguardo. Una gara, quella di Marco, che avrebbe potuto anche essere coronata da un podio se il feeling con l'anteriore, per stessa ammissione del pilota, fosse stato migliore. Un po' di rammarico dunque per non essere riuscito a consegnare al team Gresini il quarto posto nel mondiale come cadeau d'addio dopo tre anni di lavoro insieme.

Gara discreta anche per Loris Capirossi rimasto a lungo intruppato dietro a Hayden e, per questa ragione, impossibilitato ad attaccare Melandri. Per Capirossi si apre adesso una stagione tutta nuova, dopo i cinque anni trascorsi alla Ducati e il prezioso contributo dato a sviluppare la moto con la quale la casa di Borgo Panigale ha vinto il mondiale piloti, quello costruttori e quello dei team.

E un'esperienza nuova spera di farla anche Valentino Rossi dopo l'ennesimo tradimento della sua Yamaha M1 su una pista, quella di Valencia, che evidentemente non gli porta bene. Sceso in pista imbottito di antidolorifici a causa delle tre fratture alla mano destra causate dal volo di sabato durante le qualifiche, Rossi partiva dalla diciassettesima posizione. Una gara tutta in salita ma che il campione di Tavullia ha comunque voluto disputare sia “perché da quando corro non ho mai saltato una partenza” sia per difendere la seconda posizione nel campionato. Ma la Yamaha gli ha negato anche questo traguardo, rompendosi a undici giri dalla fine e condannando Rossi al terzo posto, il peggiore piazzamento dal suo debutto in MotoGp.

A nulla sono servite le scuse pubbliche davanti a milioni di telespettatori di Davide Brivio, il Team Manager della Yamaha. Quando parla, Rossi, è ancora imbufalito e il suo commento suona come un ultimatum: “Io sono Valentino Rossi e non accetto di correre con la moto più lenta di tutte e che per giunta si rompe. Se qualcuno non si dà una mossa, anche il 2008 per noi sarà un grosso problema” [2].  Come a ribadire che le Bridgestone, con le quali correrà l'anno prossimo, non potranno risolvere tutti i mali della casa di Iwata.

In chiusura un pensiero all'ex campione del mondo Nicky Hayden il quale dalla prossima stagione tornerà a correre con il numero 69 sulla carena e autore anche oggi di una gara incolore, nonostante il terzo posto in griglia.  Un moto poco competitiva e una gomma che si è deteriorata presto lo hanno relegato in ottava posizione, un piazzamento raggiunto troppo spesso quest'anno. “Penso solo a lavorare per preparare il 2008” ha detto l'americano al termine della gara “E stato doloroso vedere il numero uno che si staccava dalla mia carena, soprattutto per il modo con il quale è avvenuto ma sono pronto a lottare per riconquistare il titolo” [3].

Così al traguardo

MotoGp:

1° Daniel Pedrosa (Honda)

2° Casey Stoner (Ducati)

3° John Hopkins (Suzuki)

4° Marco Melandri (Honda)

5° Loris Capirossi (Ducati)

6° Chris Vermeulen (Suzuki)

7° Alex Barros (Ducati)

8°  Nicky Hayden (Honda)

9° Randy de puniet (Kawasaki)

10° Toby Elias (Honda)

Alessandra Rossi

[1]; [2]  Motosprint, numero 45

[3] www.motogp.com

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