
Con un breve cerimonia, l’esponente del centro-destra e Capo del Congresso, Manuel Merino ha accettato l’incarico di Presidente del Perù. Il Congresso aveva rimosso, con 105 voti su 130, per “incapacità morale” l’ex-presidente Martín Vizcarra. Un processo costituzionale l’ha accusato di corruzione per tangenti ricevute durante il suo mandato nel governatorato di Moquegua. Vizcarra contesta le accuse perché frutto di testimonianze la cui veridicità non è stata convalidata dalla giustizia.
L’ex candidata di sinistra alla presidenza, Verónika Mendoza, ha definito la destituzione “vergognosa e oltraggiosa“. Molti i dubbi tra i peruviani. Manifestazioni di protesta si registrano in molte città, Lima in testa. Per gli scontri con la polizia ci sono decine feriti e decine di arresti.
È il sesto presidente, dall’inizio del millennio, destituito in Perù. Il voto per le presidenziali è stato confermato da Merino per l’11 aprile 2021.
Il Perù sta affrontando una grave crisi economica (-12,5% del Pil nel 2020) e una crisi sanitaria per il coronavirus che l’ha colpito duramente.
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