
Il Portogallo si avvicina a grandi passi alla condizione della Grecia. Il suo deficit è vicino al 10% mentre il suo debito si attesta al 106% del prodotto interno lordo ed è, da tempo, considerato spazzatura dalle agenzie e dalle istituzioni finanziarie di mezzo mondo [1].
Non è servito a nulla il cambio di governo avvenuto nel giugno scorso dopo la vittoria elettorale del Partito socialdemocratico (centrodestra) e la conseguente nomina a primo ministro di Passos Coelho. E non sono servite a molto i provvedimenti intrapresi finora. Provvedimenti non molto dissimili a quelli adottati dal governo greco che, dopo aver tentato di indire un referendum per l'approvazione delle misure draconiane, si avvia alle dimissioni.In Belgio dove per quindici mesi non c'è stato un governo che potesse tagliare la spesa pubblica l'economia è andata meglio di molti altri paesi in Europa. Forse le ricette dovrebbero essere diverse?
I portoghesi dovranno dimostrare all'Europa e ai suoi tecnocrati che lavoreranno di più aumentando di trenta minuti la giornata lavorativa e abolendo alcune festività. Diminuiranno gli sconti sui redditi ma soprattutto i dipendenti pubblici e i pensionati che guadagnano più di 1.000 euro al mese perderanno tredicesima e quattordicesima mentre chi guadagna meno di 1.000 euro perderà solo la “quattordicesima”. Quest'ultima misura riguarda circa un milione di persone e per ora sarà adottata nel 2012 e nel 2013. Per le stesse persone il bilancio delle famiglie si aggraverà con l'aumento dell'IVA
Il ministero della Cultura ha annunciato la riduzione dei giorni di ingressi gratis ai musei, mentre le Ong che lavorano nella sanità smetteranno di ricevere sovvenzioni e se dovesse accadere come in Grecia dove ci si cura sempre più nelle strutture delle associazioni no profit la salute sarà a rischio.
Portogallo. Oporto, le barche che trasportano il vino Porto. Ottobre 2011. Foto Giulio Corsi [2]
Un paese che è sul baratro. Una popolazione che avrà un'esistenza sempre meno dignitosa e forse non basterà perché questa è la stessa strada in cui si è incamminata la Grecia e nonostante la solidità della maggioranza del premier Pedro Passos Coelho. E' difficile comprendere come una tale congerie di misure depressive riescano a rimettere in piedi il sistema produttivo e a far crescere il paese pre condizione per pagare i debiti.
Ieri il presidente della repubblica Anibal Cavaco Silva ha auspicato che, in qualche maniera, l'Assemblea possa aiutare ad avere una maggiore coesione sociale e che il riequilibrio dei conti pubblici avvenga senza costi insopportabili per la popolazione. Intanto il 24 novembre è sciopero generale.
Pasquale Esposito
[1] Il 4 ottobre Standard & Poor's confermava a “BBB-“ il rating del Portogallo e cioè il più basso livello di investment grade e con un outlook negativo pur registrando l'impegno del paese a rispettare gli obiettivi di riduzione del debito e il programma di riforma economica fissati da Unione europea e Fondo monetario internazionale.
[2] giuliocorsi@inwind.it
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