Quando si confondono gli autori. Buratti e Ricciardi insieme?

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Carlotto o De Giovanni? L’enigma dell’autore? La letteratura è sempre avvincente anche perché ci consente di partire da una svista sul sito della Rizzoli per arrivare a parlare d’indagini, trame, autori e personaggi. Un gioco che ci riporta al fascino delle trame di autori che conoscono un grande successo.

A essere maligni si potrebbe quasi pensare che alla Rizzoli ci abbiano voluto proporre, per uno di quei giochi che servono a riempire i lunghi pomeriggi estivi, la traccia per spingerci a un’appassionata indagine in cui gli autori e i libri si nascondono o si mostrano sotto una veste inedita.

Il profilo che l’editore, sul suo sito, dedica a Maurizio De Giovanni ci dice, infatti, che l’autore napoletano è l’ideatore del ciclo di romanzi che vedono come protagonista l’Alligatore, al secolo Marco Buratti.

Marco Buratti è il personaggio nato dalla fantasia di Massimo Carlotto, come ben sanno i lettori che lo seguono ormai da tanti anni.
Buratti si muove, con il suo stile inconfondibile, nelle diverse vicende che l’hanno visto come protagonista ed è alle prese con indagini sempre più crudeli in un’Italia molto cambiata.
I romanzi che raccontano le indagini di Marco Buratti, e dei suoi soci, Beniamino Rossini e Max la Memoria, sono pubblicati dalle Edizioni e/o.

Le due serie create da Maurizio De Giovanni – quella dedicata alle indagini del commissario Ricciardi nella Napoli dell’epoca fascista e quella incentrata sul gruppo dei Bastardi di Pizzofalcone, sono edite da Einaudi e conoscono entrambe un grande successo.
Con Rizzoli, lo scrittore napoletano ha, invece, pubblicato i romanzi I guardiani e Sara al tramonto e la raccolta di racconti L’ultimo passo di tango.

Sia chiaro che noi amiamo molto i romanzi di Carlotto e di De Giovanni e che la nostra attenzione per questa svista, nasce proprio dall’attitudine al dettaglio e all’errore nascosto che i libri di questi due autori ci hanno insegnato.

Insomma ci siamo sentiti chiamati in causa, in nome di quella sorta di affetto e legame che nasce nel lettore che segue tutte le tappe di protagonisti come Buratti o Ricciardi: personaggi davvero riusciti, e nati dalla scrittura di autori che seguiamo fin dai loro esordi letterari.

Possiamo provare insieme a proporre delle ipotesi “investigative” per capire il perché di una svista così evidente e banale a un tempo. Fortunatamente i due autori hanno un ottimo rapporto improntato a un reciproco rispetto.

Forse questa svista è una conseguenza inattesa della recente antologia “Sbirre” che la Rizzoli ha pubblicato?
Massimo Carlotto, Giancarlo De Cataldo e Maurizio De Giovanni sono gli autori che animano questa raccolta. Tre racconti lunghi che vedono come protagoniste investigatrici dalla rara sensibilità e acume.

Oppure si tratta di una raffinata strategia editoriale per catturare l’attenzione dei lettori nel gioco dell’estate: Chi è l’autore giusto?

Potrebbe essere questo un meccanismo per fidelizzare i lettori o per scatenare, con le stesse regole del tifo calcistico, la rivalità tra i supporter dei diversi scrittori.
Un giorno sapremo la verità: che l’indagine si apra.

Potremmo trovarci, in quella fantastica dimensione che è la letteratura, a vedere operare insieme Buratti, Ricciardi e altri personaggi creati da Carlotto e De Giovanni.

Potremmo scoprire che da una semplice svista nasce un progetto letterario inatteso e sorprendente. E confessiamo che, se ciò dovesse accadere, ci sentiremmo davvero onorati di aver colto questa sovrapposizione. In fondo, come dice qualcuno, è dall’errore che nasce l’innovazione, l’inatteso, la sorpresa.
Antonio Fresa

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