
Il 54° Rapporto sulla situazione del Paese del Censis è la nitida fotografia di un dramma. La pandemia, secondo il direttore generale del Censis, Massimiliano Valerii “ha rappresentato di fatto uno straordinario fattore di accelerazione di alcuni processi che erano già in atto, preesistenti nella nostra società. Ha squarciato un velo su vulnerabilità strutturali del nostro sistema. Il re è nudo“. Molti di noi lo sostengono da tempo. Per decenni in Italia le strade sono state il mercato, le privatizzazioni di servizi fondamentali, assenza di politiche pubbliche lasciando dietro in tanti, troppi. Il Censis parla di una profonda frattura tra i garantiti e i non garantiti. Le donne e i giovani pagano un conto intollerabile. Più della metà dei giovani vive una condizione peggiore dei padri. Una spesa pubblica per la Sanità già bassa rispetto ad altri paesi europei eppure costantemente contenuta, tagliata ha scoperto l'assenza di una medicina di territorio che avrebbe impedito parte dei drammi conseguenti ad una pressione insopportabile sui presidi sanitari.
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