Lorella Natalizi: Racconti per Cristina

Lorella Natalizi Racconti per Cristina
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La raccolta di racconti di si compone di brevi storie e di veloci osservazioni che sottraggono al silenzio e all'oblio piccoli eventi che sono comunque destinati a modificare le vite dei protagonisti.

Citazione 1
Maria Carmela non usava mai i verbi al futuro. Le capitava di pensare al passato, soprattutto nei fine settimana, quando suo marito era di servizio in caserma e lei restava sola. Riempiva le ore passando il tempo lavorando a maglia o a ricamare grembiuli e tovaglie, seguendo le indicazioni di riviste che acquistava con puntualità ogni settimana.

Quando si legge una raccolta di racconti, si è – spesso – tentati di ricercare un filo conduttore che possa, in qualche modo, tenere uniti nella mente del lettore i diversi momenti che l'autore propone.
Nella maggior parte dei casi è necessario, però, abbandonare questa pretesa e affidarsi piuttosto al tono e all'impostazione che l'autore ha saputo dare alle singole storie; seguendo questa via ci ritroviamo, poi, con una sensazione, con un'atmosfera, con un accento che ci hanno coinvolto e che ci hanno consentito di entrare nell'universo morale e sentimentale di chi ha scritto quei testi.

Citazione 2
L'ombra la stava salutando, proiettata sul muro che costeggiava l'edificio, in quel mattino di sole accanto alle radici di un vecchio ulivo: la vedeva mentre soffiava via la sabbia dal suo mandala; la vedeva sorridere, solo come un'ombra può sorridere, per una cosa mai fatta.

I racconti di Lorella Natalizi nascono, infatti, per creare atmosfere e definire situazioni che coinvolgono il lettore in un'esperienza emotiva e sentimentale.copertina de Racconti per Cristina di Lorella Natalizi
Le sue parole si depositano con lentezza sulla superfice della pagina, illustrando un possibile cammino fra il dolore e la gioia, la costruzione e il fallimento.
Brevi accenni, rimandi e suggestioni ci dicono che tutti i personaggi sono chiamati a vivere più vite e affrontare incontri e distanze: nessuno potrà sentirsi al sicuro e nessuno potrà rinunciare a tentare ancora qualcosa.

Citazione 3
Per giorni e giorni rimase ammutolita. Guardava i bambini all'ingresso della scuola avanzare come un'orda sbandata. Quasi nessuno di loro indossava l'uniforme, che consisteva in un grembiule blu per i maschi e uno bianco per le femmine e molti camminavano alle otto del mattino già stanchi sotto il peso dello zaino.

Lo sforzo di costruire una vita, una relazione o una storia non basta a sottarci agli impeti della vita o al dolore che può nascere per una scoperta inattesa o per una malattia che non era stata preventivata.
Lo scenario cambia all'improvviso e, nel bene come nel male, siamo chiamati a cambiare il nostro linguaggio, il nostro ruolo, il nostro modo di guardare il mondo.
Non ci sono zone franche e ogni gesto può diventare fondamentale per aprire o chiudere un cammino.
C'è una plastica attitudine al mettersi in gioco in questi racconti.
Mettersi in gioco” non è una formula di rito o un ammiccamento facile allo scorrere del tempo.
Nelle parole della Natalizi si comprende che l'amore e la dedizione sono costituiti, prima di tutto, dalla volontà di rinunciare alle proprie certezze e fare un gesto nuovo o lasciar risuonare una parola lisa e consunta con tutto un altro suono.
In questa capacità di mutare e modificare i nostri approcci, nell'inattesa abilità che ritroviamo in noi di giocare un ruolo diverso da quello che abbiamo sempre fatto nostro, si apre la possibilità di essere ancora capaci di scambiarci emozioni o di rivedere i nostri legami.

Citazione 4
Era già passato un anno e il paese, con i suoi iris e le sue pietre, affiorava nel riflesso del grande lago. Ci si perdeva con lo sguardo in quello specchio d'acqua, pronto a mutare i colori con le variabilità del cielo. Quel lago era meta di camminatori e turisti.

Antonio Fresa

Lorella Natalizi
Racconti per Cristina
Il seme bianco, 2018
€ 9,90, pagine 62

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