
Scrivere del lavoro del milanese Marco Mezzadri, in arte Nero Kane, ti obbliga a guardare oltre che ad ascoltare. Love In A Dying World è il disco di Nero Kane, è un film sperimentale diretto da Samantha Stella girato tra spettrali e desolati paesaggi dei deserti californiani. I nostri appaiono senza mai essere protagonisti, senza quasi mai vedere i loro volti, spesso sovrapposti alle immagini di case abbandonate, resti di fuochi, tralicci, dettagli di arnesi, una carabina Winchester appesa ad una parete di una squallida camera da letto. Appunto un film, non un videoclip, dove si tratteggiano pennellate di una storia d'amore.
I dieci brani in quasi 44 minuti di musica appartengono a quelle immagini o forse sono l'ispirazione di quelle immagini. Non ha molta importanza. Si muovono bene insieme. I deserti sono essenziali e il suono di Love In A Dying World lo è per quelle note dilatate e malinconiche, dominate dalle lente cavalcate della chitarra, da tappeti sonori immobili come in Black Crows, e dalla voce che si abbandona o sembra riecheggiare nel vuoto di Desert Soul.
Hear my lonely pray
Alone in the night
Feel the fire of my love
Find me in my desert
I'm a desert soul
Da ogni angolo del disco il vento del deserto alza la sabbia psichedelica. Nella bella, intimista e ben costruita, basti pensare agli azzeccati passaggi western, Because I Knew Not When My Life Was Good, la avvertiamo particolarmente. Now the Day is over è una cantilena che potrebbe accompagnare, in un'abbandonata città di confine, il funerale dell'ultimo essere vivente mentre, sul finale, le sonorità gotiche lasciano entrare il feretro nel luogo della celebrazione.
Fatta eccezione per la strumentale title track, l'officiante primario è sempre la voce, spesso tenebrosa, di Marco Mezzadri che riesce ad assecondare tutto lo spartito quasi fosse un elemento delle paesaggio che ha attraversato e che è riuscito a cantare. Un'inclinazione adatta alla tristezza dei racconti.
Tutto il disco si incunea nella storia musicale americana che ha avuto a che fare con il deserto e la frontiera. Lasciamo all'ascoltatore degli gli accostamenti con gli artisti che le hanno interpretato. Non bisogna mai dimenticare comunque che è un disco cinematografico, quasi colonna sonora e per questo va un riconoscimento alla filmaker Samantha Stella.
Se è vero che l'intimità, la solitudine, il pensiero profondo avevano caratterizzato l'autoprodotto Lust Soul (2016), Nero Kane ha cambiato sicuramente registro senza perdere qualità, anzi. Spero solo in futuro che si possa ascoltare qualche brano in italiano che consente altrettanto bene la discesa nell'intimo e nei territori dei deserti, se non paesaggisticamente parlando, sicuramente umani.
Non vi curate con noi e ascoltate.
Ciro Ardiglione
genere: folk-rock
Nero Kane
Love In A Dying World
etichetta: American Primitive
data di pubblicazione: 30 novembre 2018
brani: 10
durata: 00:43:25
album: singolo
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