Peppermint, L’angelo della vendetta di Pierre Morel

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Un progetto di vendetta trasforma in pochi anni una donna che non ha più nulla da perdere in una invincibile macchina da guerra. Questo il nodo del film.

Riley () è una giovane donna che lavora e vive con la sua famiglia in una cittadina americana, affrontando le quotidiane difficoltà col conforto dell'affetto del marito e della loro bambina. Una famiglia come tante, travolta in pochi attimi dall'assalto di una gang del narcotraffico.
Riley è l'unica a salvarsi. Distrutta dal dolore collabora coraggiosamente con la polizia per avere giustizia, ma tradita dal sistema, riesce a stento a mettersi al sicuro e scompare.

Ormai ha perso tutto, le resta soltanto la fiducia in sé stessa, una determinazione feroce una volontà indomita; si allena e impara a destreggiarsi con ogni arma, trasformandosi in una formidabile combattente. Il suo mirino , implacabile, raggiungerà inesorabilmente tutti i colpevoli, eliminandoli uno ad uno.

La sua oramai è una vita ridotta e clandestina, dove tutto è dolore e calcolo, rischio e ossessiva ricerca di una rivalsa, nella progressiva mortificazione della sua umanità. Un'esistenza terribile in sfida continua con la morte, senza alcun orizzonte di affetto o serenità; Riley può contare solo sul tacito patto stabilito col popolo dei reietti, che in cambio di una discrezione assoluta sanno di poter contare sulla sua protezione.

Confezionato per non deludere gli amanti del genere, il film ha tutti gli ingredienti necessari: una grave ingiustizia che esige riscatto ad ogni costo e un percorso di camaleontica metamorfosi della vittima nell'eroe/eroina di turno.

Jennifer Garner con il regista sul set di

Tecnicamente ben diretto, si innesta a pieno titolo nel filone inesauribile dei giustizieri solitari, senza macchia e senza paura, perché gli unici loro bersagli sono inequivocabilmente cattivi ed irrecuperabili e quindi meritevoli di essere condannati a morte senza potersi appellare ad alcun diritto, perché la società corrotta non è in grado ormai di garantire nulla, neppure agli innocenti.

Un film d'azione di efficace intrattenimento, che punta sicuro al botteghino, forse senza altre ambizioni.

La sua “estetica della violenza” trasuda una visione manichea, cupa e disfattista del mondo occidentale contemporaneo, estremamente riduttiva, che trova solo nella forza, nella violenza e nella tecnologia applicata ad armi sofisticate, la risposta adeguata dei “buoni” contro i “cattivi”.

Al di là degli intenti, quello che emerge è il ritratto di una società che si impoverisce, scivolando in una resa della civiltà, che anziché combattere per la propria supremazia sul crimine e il disordine, si abbandona ingenuamente agli istinti primordiali, utilizzando stessi schemi e mezzi e trascurando altre risorse; ogni speranza di futuro risulta azzerata, prefigurando una folle e scellerata discesa al caos dell'occhio per occhio, dente per dente.

Sabrina Mancini

Peppermint, L'angelo della vendetta
genere: azione, drammatico
USA 2018
durata: 102′
produttore Gary Lucchesi, Tom Rosenberg e Richard S. Wright
casa di produzione Lakeshore Entertainment, Huayi Brothers e Tang Media Productions
distribuzione in italiano Lucky Red
regia Pierre Morel
sceneggiatura Chad St. John
fotografia David Lanzenberg
montaggio Frédéric Thoraval
musiche Simon Franglen

Interpreti e personaggi
Jennifer Garner … Riley North
John Gallagher Jr. … Detective Stan Carmichael
John Ortiz … Detective Moises Beltran
Juan Pablo Raba … Diego Garcia
Annie Ilonzeh … FBI Agent Lisa Inman
Jeff Hephner … Chris North
Cailey Fleming … Carly North
Eddie Shin … FBI Agent Li
Method Man … Narcotics Detective Barker (as Cliff ‘Method Man' Smith)
Tyson Ritter … Homeless Sam
Ian Casselberry … Cortez
Richard Cabral … Salazar
Johnny Ortiz … Torres
ichael Reventar … Ortega
Kyla-Drew … Maria (as Kyla-Drew Simmons)
Gustavo Quiroz … Jose
Pell James … Peg

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