
Tra i leader dei cosiddetti paesi frugali, termine che andrebbe rivisto perché per frugale si intende “Parco, sobrio, detto di persona moderata e semplice nel mangiare e nel bere” (Treccani), il più ostinatamente contrario al Recovery Fund è il premier olandese Mark Rutte. Continua ad opporsi al piano di 750 miliardi elaborato dalla Commissione europea, se ne discuterà il 18 e 19 luglio, e che dato il valore e le modalità di finanziamento (il 75% a fondo perduto), potrebbe aiutare a risollevare non solo le sorti dei paesi più colpiti dalla pandemia ma l’intera Europa. È anche questioni di tempi di attuazione del Piano di ripresa.
Anche il più importante media finanziario, il Financial Times se ne accorto titolando, in maniera diretta ed esplicita, un articolo: «La resistenza di Rutte danneggerà la ripresa europea». Anche perché Bruxelles continuerà a vigilare sui governi affinché rispettino i piani di riforma e di conseguimento degli obiettivi da loro stessi proposti.
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