
Continueremo a parlare del caso di Julian Assange perché si tratta di libertà di stampa e democrazia. Il giornalista australiano e fondatore di Wikileaks a breve potrebbe essere estradato dal Regno Unito agli USA dopo che la ministra degli Interni britannica Priti Patel ne ha approvato l'estradizione per affrontare le accuse relative alla Legge sullo spionaggio (violazione di segreti di Stato e sottrazione illecita di materiali riservati). Non si tratta solo di difenderlo dall'estradizione ma anche chiederne la liberazione definitiva. Non ha fatto che il suo dovere quando svelava a tutti documenti riservati sulle guerre in Afghanistan e in Iraq dove le truppe americane hanno commesso gravi abusi diritti umani. Una speranza è rimasta agli avvocati di Assange: il ricorso alla Corte Europea dei Diritti Umani. Non è una questione di secondo piano il fatto che Assange è sotto attacco da più di vent'anni e non è un uomo libero da troppo tempo.
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