
“Accelerate”: trentaquattro minuti di rock nella quattordicesima prova in studio dei REM. Il gruppo ha impiegato nove settimane a produrlo, ma dopo che i fan avevano già potuto ascoltare tutte le canzoni in alcuni concerti nel corso del 2007.
I brani sono nati più o meno come nascevano ai loro esordi e cioè come test al soundcheck dei concerti. Mike Mills spiega che nel corso del tour 2005 la band si è esercitata con nuovi pezzi che sono diventati parte dell'album.
La musica è stata scritta tutta prima dei testi. Michael Stipeentrala libertà e il fatto di lasciarsi andare ma può anche riferirsi all'essere assolutamente fuori controllo>> [1].
originaliniente di questo disco suona come qualcosa che abbiamo già fatto o che qualcun altro abbia già fatto>> [2].
Il disco descrive spesso storture e assurdità degli ultimi anni americani, dalla guerra in Iraq al predominio delle corporation ma Stipe, sempre nello stesso articolo, sembra voler attenuare il senso politico così come Peter Buck che, pur parlando di un periodo negativo, non considera “Accelerate” un disco di protesta.
Diversamente, se si legge il resoconto di Galimberti, l'orientamento politico del disco sembra più netto. Stipe si sente tradito, immaginava un mondo migliore. Ed è esplicito «Accelerate è un disco seriamente politico, al punto da risultare arrabbiato. Penso a quello che ha fatto l'amministrazione Bush e a tutto quello che succede nella mia terra. Ma quello che più mi fa arrabbiare sopra ogni cosa è l'ingiustizia» [3].
Per quanto riguarda il tema musicale Galimberti avverte lo spirito dei primi tempi per un album di spessore dove le chitarre sono in evidenza.
pieno e modernopulito, essenziale, bilanciato tra le sue varie componenti: la Rickenbacker di Peter Buck, divisa tra arpeggi e riff; il basso e le armonie vocali di Mike Mills, finalmente in bella evidenza; la voce di Stipe, meno cristallina ma più espressiva di qualche anno fa>> [4].
tutte suonate ed interpretate con un senso di gioiosa nonchalance>>. Il ricordo va a Document del 1987. Le citazioni vanno a Living Well Is The Best Revenge, Until The Day Is Done, Supernatural Superseriouscolpo di classe di Hollow Man, sfavillante mid-tempo, dove, ad accompagnare la inconfondibile voce di quell'autentico fuoriclasse di Michael Stipe, gli strumenti acustici si sposano alla perfezione con il feedback di Peter Buck>>. Meno riuscite sembrano Houstonun'occasione mancata e, sporcata da onnipresenti distorsioni elettriche>>, Mr.Richard e I'm Gonna DJ>>. In conclusione il gruppo ha ritrovato il suo posto nel movimento rock [5].
Anche per Bertoncelli gli ultimi due dischi possono considerarsi episodi chiusi con “Acceleratein affanno>> sotto le sonorità più dure. La bellezza ricompare a pieno con i ritmi più blandi di Houstonsplendida miniatura di un minuto e mezzo>> e di Until The Day is Donepennate forti, tagli bruschissimi>> – sono il punto dal quale il genio di Michel Stipe potrà estrarre nuova linfa [6].
Al di là dei soliti riferimenti al deludente passato Ostuni ritiene “Accelerate” di buona fattura nella composizione, coeso e con ritmi veloci. Alcuni brani come Hollow Man, Accelerate e la ballata ecologista Until The Day Is Doneescono timidamente fuori dal seminato, tirando fuori dal cilindro un fulminante pezzo di stampo garage anni '60 quale Man-Sized Wreath>>, Supernatural Superseriuous, Houstonfantastica Sing For The Submarine in odor di psichedelia, epica e caracollante, che in un mondo (o, semplicemente, in una casa discografica…) ideale sarebbe il singolo perfetto>>. Perlessità le esprime per Horse To Water e I'm Gonna DJ [7].
pulsazione rockriletturefotocopiestanca e prevedibilenenia da supermercatoun innocuo ronzo di fondo>> [9].
Non vi curate di noi e ascoltate!
Ciro Ardiglione
genere: rock
R.E.M.
Accelerate
etichetta: Warner Bros.
data di pubblicazione: 28 marzo 2008
brani: 11
durata: 34:00
cd: singolo
[1] David Fricke, “La musica del tempo“, Rolling Stone aprile 2008, pag. 60; nell'articolo-intervista si legge anche di alcune considerazioni relative alle conseguenze musicali dell'abbandono di Bill Berry nel 1993.
[2] David Fricke, idem, pag. 62
[3] Christian Galimberti,”Onda R.E.M., un muro di suono sporco e cattivo“, Il manifesto 19 marzo 2008, pag. 14
[4] Gianni Sibilla, Rockol.it 25 marzo 2008
[5] Francesco Amoroso, ondarock.it 27 marzo 2008
[6] Riccardo Bertoncelli, delrock.it 28 marzo 2008
[7] Vincenzo Ostuni, indie-rock.it 31 marzo 2008
[8]Mauro Petruzziello, “Peter Buck ritrova i riff perduti e accende la scintilla rock'n'roll“, XL aprile 2008, pag.266
[9]Valerio Mattioli, “Annunciano un grosso cambiamento ma qui di grosso c'è solo il bluff“, XL aprile 2008, pag.266
-----------------------------
-----------------------------
Se sei giunto fin qui vuol dire che l'articolo potrebbe esserti piaciuto.
Usiamo i social in maniera costruttiva.
Condividi l'articolo.
Condividi la cultura.
Grazie