
Istituzioni e leader europei hanno festeggiato l'accordo per ridurre le emissioni di Co2, rispetto al 1990, di almeno il 55% entro il 2030. La neutralità sarà raggiunta nel 2050. Il Parlamento ha chiesto almeno il 60%. A cinque anni dall'Accordo di Parigi, questo europeo è un modo per festeggiarlo. Ma l'emergenza climatica da allora è solo peggiorata. Fu un compromesso al ribasso allora, con gli Stati Uniti che ne sono usciti, ed è un compromesso anche quello europeo. Infatti il 55% è una media dei 27 paesi europei. È una media che paesi come la Polonia e l'Ungheria potranno sforare. Non solo ma il nucleare e il gas sono considerati energie verdi soddisfacendo le richieste della Francia e della Romania. I Verdi europei spiegano che il 55% di fatto è qualche punto meno perché sono inclusi i pozzi di carbonio naturali quali i suoli e le foreste o i suoli. Vedremo quanto quel terzo del Recovery Fund destinato a investimenti sostenibili cambierà il verso delle cose. Ma temiamo che con questi ritmi inizi a diventare troppo tardi.
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