
«Se saranno conclusi i lavori in commissione» la riforma della legge elettorale arriverà alla Camera dei Deputati il 28 settembre prossimo. Non è quello che voleva Zingaretti per rendere equilibrata, a suo parere e di altri, la riforma costituzionale con il taglio dei parlamentari su cui si voterà il 20 e 21 settembre prossimo.
A nostro parere la riforma della legge elettorale è una foglia di fico, restano intatte tutte le gravi conseguenze del taglio dei parlamentari: da un maggior potere decisionale dei partiti, ad una diminuzione della rappresentatività dei cittadini, ai maggiori costi delle campagne su collegi diventati più ampi, alla rappresentanza politica che si concentra nelle aree più popolose, meno parlamentari significa ampliare il divario tra eletti ed elettori. Come ha scritto la prof Algostino: “la riduzione del numero dei parlamentari, depotenzia la sovranità popolare, in specie attraverso l'espulsione delle minoranze e lo scardinamento di presupposti ineliminabili della democrazia: il pluralismo e il conflitto”.
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