Roberto Ferrucci ,Venezia è laguna

Grandi Navi a Venezia

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Il 25 Aprile, oltre ad essere la data in cui si commemora la laicità della Liberazione italiana dal nazifascismo, è anche il giorno in cui si celebra la sacralità di San Marco. Si tratta del santo patrono di e la coincidenza ci dà lo spunto e l'occasione per parlare di un racconto di inchiesta scritto da Roberto Ferrucci dal titolo Venezia è laguna. Già soltanto da qui, ovvero dal titolo che è una affermazione, si comprendono e anticipano i contenuti e le vicende sviluppati all'interno delle pagine di questo reportage narrato.

Venezia è laguna dunque, ovvero una città che ha fatto della sua bellezza unica al mondo un quadro, un'opera d'arte pulsante tra piccoli flutti, che dovrebbe essere solo appena contemplata, adorata con occhi di innamorati: della “maniera”, dell'architettura, dei miracoli di cui la natura ci fa omaggio. E come ogni opera d'arte, Venezia aggiunge a tanta oggettiva bellezza il carattere della fragilità. Una fragilità che deriva dall'essere appoggiata su un sottile fondale marino, del giungere spesso a trovarsi preda di quel mare-padrone che sembra voler pretendere di ricordare ogni tanto alle rive e alle calli percorse dai veneziani di essere sempre lui a concedere le grazie di cotanto prodigio.

È lo stesso mare che poi però si ritira di buon grado, lasciando per tutto il tempo il libero incanto dei canali, dei ponti, nel viavai frenetico di barchini, vaporetti, gondole che devono e possono essere i soli a cui è concesso sfiorare, violare lo specchio sottile delle acque. E invece Venezia è da tempo oltraggiata, minacciata, confusa dalla logica di un ingiustificabile profitto turistico di massa. Il male che affligge il delicato equilibrio dell'incontro tra la laguna e l'urbanizzazione galleggiante è costituito dal vergognoso e continuo passaggio delle da crociera nel Canale della Giudecca, quasi un pertugio tra due rive, che consente comunque a questi mostri, trasportatori di turisti invasati, di fare le loro “passerelle” i loro “omaggi” non desiderati alla città.

Roberto Ferrucci Venezia è lagunaIl racconto di Ferrucci, che è un veneziano doc, è dunque principalmente una accusa, una enunciazione di fatti gravi, che continuano a ripetersi, a susseguirsi senza soluzione e in modo palese. Come la tragedia quasi sfiorata il 2 giugno 2019 quando la nave MSC Opera sfondò la prua di un battello fluviale ormeggiato alla banchina di San Basilio. Oppure l'incidente da lui stesso filmato, qualche settimana più tardi, alla Riva dei Sette Martiri, quando nel bel mezzo di un violento temporale, una enorme nave da crociera, la Costa Deliziosa, spuntò all'improvviso dal muro d'acqua provocato dalla pioggia battente, lambendo di pochissimo la riva.

L'autore fa rimbalzare il racconto tra l'estuario di fronte alla città portuale francese di Saint-Nazaire, in Bretagna, dove le grandi navi si costruiscono, e la Laguna, coi suoi momenti di quella che dovrebbe essere una vita adeguata a tanta delicatezza. Ferrucci descrive giustamente le grandi navi per quello che sono: degli immensi centri commerciali, dove dedicarsi alla frenesia dello shopping “a bordo” e lanciare di tanto in tanto un fugace sguardo al di là delle vetrate e dell'acciaio, fingendo un effimero interesse e stupore per la “scoperta” di turno. Ne fa la conta giornaliera: una indecenza fatta di inaudita pericolosità, ma anche inutilità. Cita momenti di sdegno, di denuncia, di opposizione civile da parte di una popolazione che sta abbandonando sempre più velocemente le abitazioni, oggi sostituite dalle tante soluzioni di alloggi per turisti. Ad esempio il movimento spontaneo delle “Lenzuola verdi”, enormi panni su cui è scritto lo stesso semplice ma incisivo messaggio del titolo del suo racconto. Cerca soluzioni, che oggi tuttavia sembrano ancora lontane, fin quando non si chiarirà una volta per tutte che la salvaguardia del patrimonio artistico, architettonico, naturale, non può essere scambiata o confusa con il profitto a tutti i costi.

L'esperienza di lettura di questo racconto è senz'altro valida e positiva. Si percepisce senza alcun dubbio e facilmente lo sdegno dell'autore, comunque sempre ragionato e civile, nei confronti dei fatti denunciati. Così come è facile comprenderne la preparazione attraverso la minuziosità della relazione dei fatti, anche con alcune citazioni di aneddoti appartenenti al retaggio, al suo passato, che è anche presente, famigliare. Non ci si deve aspettare un'opera di narrativa, bensì cronaca e appunti di una giusta accusa lanciata contro una delle assurde deformazioni del nostro vivere presente.

Cristiano Roccheggiani

Roberto Ferrucci
Venezia è laguna
Helvetia Editrice
Pagine: 96
Euro: 8.50

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