
Credo che ogni musicista di jazz possa avvertire in un determinato momento della sua carriera lo stimolo a confrontarsi con quello che tra i più grandi interpreti è stato il suo punto di riferimento, di ispirazione, insomma il vertice più alto di espressione musicale al quale ispirare il suo percorso creativo ed espressivo.
Ho usato il condizionale, perché quello descritto non è una sollecitazione che contagia tutti, ma chi ne viene toccato non può sfuggire al bisogno di soddisfare quella che lentamente si trasforma in una necessità. A questo traguardo, ne sono convinto, sono giunti insieme l'altosassofonista Rosario Giuliani e il pianista Pietro Lussu, dandocene prova con il loro cd Tribute to Bird.
Non semplicemente una riproposizione, anche perché sono assenti basso e batteria, dei capolavori del maestro del “Be bop” Charlie Parker, “Ah-Leu-Cha, Quasimodo, Lover man, Donna Lee. I due musicisti si sono impegnati in un compito arduo e cioè quello di immergersi nel magma intellettuale e creativo di una personalità dalle mille sfaccettature e sorprese come quella di Bird Parker, e restituircene l'essenza in una nuova interpretazione rispettosa comunque della tradizione.
Il duo ci dimostra subito le sue capacità con il brano di apertura Ah-Leu-Cha, composto nel 1948 sulle note del celeberrimo I Got Rhytm di Gershwin, dove si evidenzia la cantabilità del tema – accennato poi nel finale – con un fraseggio fluido di Giuliani che con apparente facilità si concede salti di registro in una cascata di note, sotto l'attenta ma discreta partecipazione di Lussu che con la sua mano sinistra sembra quasi rimettere ordine all'intero pezzo.
Giuliani e Lussu ci portano poi ad esplorare il brano Quasimodo, scritto da Parker sul tema di Embreceable You altro pezzo di successo di Gershwin, con una interpretazione lirica ed ispirata dove il cromatismo espressivo di Giuliani si manifesta con l'esecuzione di scale ad alta velocità, assecondato dal trascinante “solo” di Lussu, a dimostrazione di un amalgama e di una sintonia interpretativa perfetta. Delizioso il leggero “soffiato” finale di Giuliani.
Il terzo brano è un omaggio anche nel titolo, Be Bop, a quella forma espressiva e Giuliani lo interpreta sfoderando una tecnica cristallina, regalandoci scale cromatiche a profusione fino a rendere il brano quasi una esecuzione muscolare dove nulla, però, è arbitrario o ad effetto, ed ogni nota suonata si impone come necessaria. Il lirismo del pianoforte di Pietro Lussu sembra voglia scavalcare la quantità di note suonate dal sax, ma in realtà lo affianca quasi per esaltare ancora una volta la grande tecnica del partner.
Un altro tuffo nella tradizione, con l'interpretazione di un pezzo caro a tutti gli amanti del jazz, sia vocale che strumentale, e cioè Lover man. È un brano del 1941, una malinconica ballad scritta per una icona intramontabile del jazz e non solo, Billie Holiday. Charlie Parker la incise nel luglio del 1946 in quella che sarà ricordata come una tra le più drammatiche incisioni nell'intera storia del jazz, con Bird malato e in crisi di astinenza, incapace addirittura di controllare i movimenti. Quello che riuscì a tirar fuori dal suo sax, pause e respiri compresi, certo sarà irripetibile ma proprio per questo la scelta di Rosario Giuliani si è indirizzata a farci rivivere il tormento fisico e interiore di Parker, con una interpretazione lancinante dove l'uso del “soffiato” e qualche accenno growl riescono a trasmetterci forse le pulsioni provate dal corpo dell'artista. Nella drammaticità dell'esecuzione di questo pezzo, credo si possa intravedere l'identificazione o, se vogliamo, la sovrapposizione di Giuliani con Bird, in un'ultima doverosa e sentita testimonianza di affetto e gratitudine.
In Tribute to Bird trovano spazio anche due composizioni del sassofonista, e la prima è Suite et poursuite suddivisa in tre movimenti dalla classica alternanza ritmica.
Nella Suite I viene riproposta l'atmosfera e il suono classico degli anni '60 dove spicca un bel “solo” di Pietro Lussu, con il suo pianismo cadenzato e a volte percussivo. Nel secondo movimento, Suite II, si ascolta un pezzo lirico, quasi una “ballad” in pieno stile parkeriano dove spicca un leggero vibrato che impreziosisce l'esecuzione già di per se svolta con toni morbidi e soffusi.
Il movimento conclusivo, la Suite III, ci viene offerto in totale stile Bop su tempi veloci dove il sax di Giuliani produce poderose frasi staccate, nervose, ma gonfie di scale cromatiche portate quasi all'esasperazione per la quantità di note suonate. Lo accompagna, assecondandolo, il piano di Lussu che in questo brano può spaziare sull'intera tastiera.
La seconda composizione di Giuliani alla quale facevo riferimento è Dream house, un arrangiamento su tempi lenti, un brano riflessivo e quasi contemplativo dove risaltano le note discrete di Pietro Lussu non in un vero e proprio accompagnamento ma in una creazione che potremmo definire parallela, quasi a sigillare il loro connubio musicale e l'ormai raggiunta sintonia interpretativa ed emozionale.
Il disco si chiude con un brano, e forse non poteva essere diversamente, forse tra i più significativi tra quelli scritti e interpretati da Parker e cioè Donna Lee. La prima incisione del brano avvenne nel 1947 con una formazione che comprendeva, oltre Parker al contralto, Miles Davis alla tromba, Bud Powell al piano, Tommy Potter al contrabasso e Max Roach alla batteria. In questo brano Giuliani mantiene comunque in toto l'impronta parkeriana ma, credo, in omaggio al suo progetto di esplorazione dell'intero universo musicale dell'autore americano, ci regala un lavoro fatto di tanti pensieri musicali, di riflessioni, cadenzati da precisi e puntuali stacchi per confezionare al fine un discorso musicale essenziale e compiuto.
Tribute to Bird non è uno dei tanti prodotti, molti dei quali anonimi o sciatti, che ci propongono ri-letture o ri-visitazioni di quel gigante della musica jazz che è stato Charlie Parker, è bensì il lavoro coraggioso di due professionisti, amici nella vita, che forti delle loro capacità tecniche e competenze musicali hanno deciso di percorrere forse il tragitto più ricco di insidie nel quale ci si può imbattere e cioè penetrare nei meccanismi mentali di un artista estraneo ad ogni convenzione – e per tale motivo difficile da “maneggiare” in ogni sua sfaccettatura – ricercarne l'anima vagante nelle sue composizioni.
Rosario Giuliani e Pietro Lussu ce l'hanno fatta, nel rispetto della tradizione e in punta di piedi.
Stefano Ferrarese
genere: jazz
Rosario Giuliani – Pietro Lussu
Tribute to Bird
etichetta: Emme Record Label
data uscita: 6 maggio 2021
musicisti: Rosario Giuliani (sax contralto), Pietro Lussu (pianoforte)
brani: 9
durata: 00:47:24
album: singolo
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