
Un documentario che ruota intorno alla figura di Roberto Rossellini e alla sua famiglia allargata girato da un maturo regista alla sua prima opera, Alessandro Rossellini il primo nipote del grande Roberto, figlio nato dal primogenito e cresciuto dalla prima moglie e dallo stesso patriarca.
Una vita difficile quella di Alessandro Rossellini segnata dalla tossicodipendenza e dall'abbandono in tenera età da parte della madre malata di mente, ma è stata soprattutto l'ombra del geniale nonno che in questo documentario sembra condizionare la vita sua e di molti componenti della famiglia.
Alessandro ci accompagna attraverso filmati degli anni '50 a conoscere il leggendario ambiente del cinema e dei suoi miti e con lui incontriamo e ascoltiamo i membri di una sagra familiare che ha occupato per anni i rotocalchi del gossip, una corte al cospetto di un re sole geniale ed anticonformista, un uomo egocentrico che trovò solo nella nordica ed emancipata Ingrid Bergman una coprotagonista in grado di tenergli testa.
Roberto Rossellini amava autodefinirsi una scrofa desiderosa di avere attaccati i figli con i quali aveva un rapporto possessivo ma poco empatico, essi erano perle di una collana con la quale amava adornare la propria vita, ma nessun contributo formativo era in grado di dare ai suoi bambini, anzi, evitava di confrontarsi con i loro problemi.
Questo documentario intende andare oltre il gossip per analizzare le cause di quella malattia da senso di inadeguatezza che Alessandro chiama “Rossellinite”, obbliga ad una difficile seduta di psicoterapia familiare quasi tutti i membri della famiglia.
Appare evidente quanta distanza sia intercorsa tra il ramo “nobile” della famiglia scaturito dal matrimonio Rossellini/Bergman che diede origine a tre pargoli allora seguiti e paparazzati alla stregua di Royal Babies, bellissimi e destinati al successo e i rami nati dagli altri due matrimoni che hanno dato vita ad una stirpe di persone decisamente più normali e con una serie di problemi da comuni mortali non ultimo quello di riuscire a sbarcare il lunario.

Facciamo l'intima conoscenza di una famiglia allargata, molto moderna nella sua multietnicità che era considerata ai tempi di “Roma città aperta” e “Germania anno zero” scandalosamente anticonformista.
Alessandro Rossellini parte nel suo documentario da Roma, raggiunge l'isola che Ingrid Bergman aveva acquistato in Norvegia per incontrare lo zio Robertino, si sposta negli Stati Uniti per riunirsi alle zie Isabella e Isotta e ai suoi cugini per giungere come ultima tappa al Medio Oriente per incontrare la sua zia più giovane e rivivere con lei la tragedia che colpì la famiglia con la prematura scomparsa del figlio adottivo di Roberto Rossellini che per ironia della sorte era stato anche l'unico a seguirne le orme professionali.
Non è un ricordo patinato quello che fa emergere il documentario, ma dell'illustre nonno non mancano di essere indicate le negligenze nei confronti delle donne, ma soprattutto dei figli; non si faticano nel registra fondatore della “nouvelle vague” francese a riconoscere tratti di personalità narcisistici ed istrionici.
La terapia familiare intrapresa con questo documentario ha avuto successo? La questione rimane aperta; sicuramente se non fosse stato il nipote di Roberto Rossellini, ma un qualunque signor nessuno ex tossicodipendente si fatica a credere che Alessandro avrebbe potuto realizzare un'opera prima all'età di 55 anni, ma il documentario ha proprio il pregio di essere stato analizzato dall'interno della famiglia stessa e la sofferenza personale del passato di Alessandro Rossellini serve a dare spessore ed emotività ad un racconto che altrimenti sarebbe stata una bella composizione di elementi già noti.
Adelaide Cacace
Rossellins
26, 27, 28 ottobre al cinema
durata 100′
film documentario
Alessandro Rossellini
con
Isabella Rossellini, Renzo Rossellini, Robin Rossellini, Ingrid Rossellini, Gil Rossellini, Nur Rossellini e Katherine Cohen
prodotto da B&B Film, coprodotto da VFS Films con Rai Cinema
in associazione con Istituto Luce Cinecittà
con il sostegno di Mibact
Creative Media Europe, Regione Lazio, POR FESR Lazio 14-20,
National Film Centre of Latvia
Distribuito da NEXO DIGITAL
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