
Stoner scivola mentre è in testa e lascia pista libera a Rossi che trionfa e porta a cinquanta i punti di vantaggio sul diretto rivale. Completano il podio Toni Elias e Loris Capirossi. Ennesimo disastro per le Michelin, si torna a parlare di monogomma.
“Il campionato del mondo? Almost impossibile anche se non molleremo”. Questo il commento, tanto laconico quanto lucido rilasciato dal campione del mondo Casey Stoner mentre ai box assiste impotente al trionfo di Valentino Rossi e al raddoppio secco dei punti di svantaggio nei suoi confronti.
La gara per Stoner era iniziata nel migliore dei modi: scatto felino al via e subito fuga, anche grazie alla Kawasaki di John Hopkins che, per le prime due curve, fa da “tappo” al Dottore. Al termine del primo giro Stoner ha già un secondo di vantaggio su Rossi, vantaggio che supera il secondo e due alla fine del giro successivo.
Si capisce subito che Stoner non è disposto a replicare il pericoloso giochetto visto a Laguna Seca. Questa volta vuole condurre la partita, mettendo più pista possibile tra lui e Rossi e amministrare poi il vantaggio fino al traguardo.
Ma Rossi ha un gran passo – era evidente fin dalle prove – e rosicchia decimi preziosi a Stoner. Al settimo giro il colpo di scena: il campione del mondo, pressato dalla rimonta di Rossi, scivola all'uscita di una curva finendo nella ghiaia. L'australiano riesce a ripartire ma deve arrendersi dopo pochi metri, parcheggiando la propria Ducati contro un muretto di protezione. A questo punto per Rossi la corsa diventa molto più facile: nessuno degli inseguitori è in grado di impensierirlo e il Dottore può guidare in scioltezza fino al traguardo e, probabilmente, verso l'ottavo titolo mondiale (+50 punti su Stoner).
Lo spirito giusto c'è e Rossi non lo nasconde :“La vittoria di Laguna Seca ha fatto bene a me e al morale della mia squadra” – ha specificato dopo la bandiera a scacchi – “e oggi lo stavo andando a prendere”.
Alle spalle di Rossi si piazza uno scatenatissimo Toni Elias, autore di una gara magistrale e molto aggressiva. Lo spagnolo, relegato per la prima parte del campionato nelle posizioni di coda a causa dello scarsissimo feeling con la sua Ducati, parte tredicesimo e a suon di sorpassi conquista un podio che salva la stagione e, forse, anche “la sella”. “ Sono molto contento”– ha commentato lo spagnolo al traguardo – “e' stato un anno difficile e il materiale nuovo che è arrivato dopo il Gran Premio della Germania ci ha fatto fare un salto. Anche a Laguna Seca potevo andare sul podio ma ho commesso un errore e sono uscito di pista”.
Terzo posto ricco di significato per Loris “nonno” Capirossi che festeggia oggi le 276 gare nel Motomondiale e il novantanovesimo podio in carriera – oltre al terzo podio consecutivo per la Suzuki – . Capirossi ha lottato a lungo con il proprio compagno di scuderia Chris Vermeulen (sesto al traguardo) e con un rinato Anthony West (quinto) prima di consolidare la propria posizione e festeggiare degnamente il proprio rientro dopo gli infortuni dei mesi scorsi. Pacato ma essenziale il commento a fine gara “Sono molto contento, è un ottimo risultato e festeggio oggi i 99 podi in carriera”.
Nota di merito per il giapponese Shinya Nakano, al quale la Honda ha dato in regalo la moto ufficiale e per i già citati Vermeulen e West, giunti nelle posizioni di testa anche con pista asciutta mentre, possiamo solo immaginare la rabbia di Daniel Pedrosa, ancora con la mano dolorante dopo la “botta” del Sachsenring – caduta che non gli ha permesso di gareggiare a Lagua Seca prima della pausa estiva – giunto quindicesimo per colpa delle gomme, guarda caso Michelin.
Proprio la debacle delle coperture francesi (Dovizioso, primo gommato Michelin, non è andato oltre un opaco nono posto) ha riportato prepotentemente alla ribalta l'ipotesi del monogomma visto che, secondo “radio paddock” anche i piloti storicamente più fedeli alla Michelin, leggi Honda HRC- o meglio Pedrosa – sarebbero decisi ad abbandonare la casa francese a favore della Bridgestone [1].
Una mossa, questa, che di fatto sbilancerebbe troppo le forze in campo, obbligando la Dorna a introdurre un unico fornitore di pneumatici.
Nella classe 250 vittoria del veterano Alex Debon davanti a Alvaro Bautista e Marco Simoncelli – in testa fino a due curve dal traguardo! – mentre in 125 prima vittoria per il tedesco Stefan Bradl, figlio d'arte, che precede il ledaer del mondiale il francese Mike Di Meglio e lo spagnolo Juan Olive.
Alessandra Rossi
[1] www.motonline.com
Così al traguardo:
Moto GP
1) Valentino Rossi (Yamaha)
2) Toni Elias (Ducati)
3) Loris Capirossi (Suziki)
Classe 250:
1) Alex DeBon (Aprilia)
2) Alvaro Bautista (Aprilia)
3) Marco Simoncelli (Galera)
Classe 125
1) Stefan Bradl (Aprilia)
2) Mike Di Meglio (Derbi)
3) Juan Olive (Derbi)
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