
Il campione del mondo cade per la terza volta consecutiva e consegna il campionato a Valentino Rossi, vincitore oggi sulla pista di Misano. Alle sue spalle un ritrovato Jorge Lorenzo e Toni Elias, ancora sul podio. Misano come Brno, l'unica differenza è il clima. Per il resto, la gara che si è disputata oggi sul circuito Santa Monica è l'esatta fotocopia di quella di due settimane fa in Repubblica Ceca, con Casey Stoner che, in fuga solitaria, cade dopo pochi giri dal via spalancando le porte alla sessantottesima vittoria del Dottore, sempre più vicino al titolo mondiale.
La partenza della corsa ci promette un gran spettacolo. Stoner parte benissimo, come al solito, così come molto bene parte Daniel Pedrosa che riesce a tener dietro Valentino Rossi. Al secondo giro il Dottore scavalca lo spagnolo – che non tenta minimamente di replicare – e si lancia all'inseguimento di Stoner, già in fuga con tre secondi di vantaggio, girando su tempi addirittura più veloci di quelli registrati dall'australiano.
È a questo punto che, forse, scatta qualcosa nella testa del campione del mondo: sarà lo spettro della battaglia – persa – a Laguna Seca, sarà la rabbia per non riuscire a incrementare il vantaggio, sarà la foga di voler dimostrare che tutto non è ancora perduto. Fatto sta che al settimo giro, lo stesso di Brno, Stoner scivola rovinosamente nella ghiaia. E lì si fermano la sua corsa e la rincorsa al titolo mondiale.
Valentino Rossi, esattamente come quindici giorni fa, si trova inaspettatamente in testa alla gara, con il solo compito di doverla amministrare. Cosa che fa in tutta scioltezza portando a settantacinque i punti di vantaggio su Stoner.
Parlando di click che possono scattare nella testa di un pilota, è facile il riferimento a Jorge Lorenzo, giunto oggi secondo e che sembra finalmente uscito dalla lunga crisi nella quale era sprofondato alcuni mesi fa. Senza contare che il suo piazzamento non può che confermare la “bontà” della Yamaha, in grado di trasformare una moto lenta e poco affidabile in un mezzo molto competitivo.
Come a Brno l'onore della Ducati è salvato dal piccolo Toni Elias, anche oggi sul podio al termine di un'altra bella gara. A dimostrazione che la Ducati non è quel mezzo che “solo Stoner riesce a guidare”.
Quarto posto per Daniel Pedrosa – ora a soli due punti da Stoner – in odore Bridgestone. Sembra infatti che domani lo spagnolo proverà le coperture giapponesi in vista della prossima gara di Indianapolis [1]. Se ciò fosse vero, si rafforzerebbe l'ipotesi della monogomma per il campionato dell'anno prossimo.
Continua la striscia di risultati positivi per Chris Vermeulen che festeggia con un bel quinto posto la riconferma in Suzuki, precedendo James Toseland, tornato nelle parti alte della classifica e un sempre frizzante Loris Capirossi, da oggi ufficialmente il pilota ancora in attività con il maggior numero di gran premi disputati.
Un ultimo accenno alla giornata nerissima delle Kawasaki, arrivate tredicesima e quattordicesima, e al fatto che, per il secondo gran premio di fila mancava all'appello l'ex campione del mondo Nicky Hayden. L'americano è ancora dolorante per la rottura di un osso del calcagno destro patita nel corso di una gara di Supermotard a Los Angeles. Dopo aver disputato le due sessioni di prove di venerdì e sabato, Hayden ha preferito non prendere il via per non compromettere la propria presenza al Gran Premio di Indianapolis, in programma domenica 14 settembre.
Così al traguardo:
MotoGP:
1° Valentino Rossi (Yamaha)
2° Jorge Lorenzo (Yamaha)
3° Toni Elias (Ducati)
Classe 250
1° Alvaro Bautista (Aprilia)
2° Yuki Takahashi (Honda)
2° Hector Barbera (Aprilia)
Classe 125
1° Gabor Talmacsi (Aprilia)
2° Bradley Smith (Aprilia)
3° Simone Corsi (Aprilia)
Alessandra Rossi
[1] www.motonline.com
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