
Aprite questo libro dai morbidi colori e fatevi guidare dalla curiosità.
Questa è la favola di Elsina, scritta da Sandra Petrignani, perché si possa leggerla ai bambini, accomunando nel piacevole suono della parola chi parla e chi ascolta.
In realtà, potrete anche leggerla da soli, senza sentirvi fuori luogo. In realtà, potreste, anche e semplicemente, sfogliare le pagine, attratti e guidati dalle accoglienti scene disegnate per voi da Gianni De Conno.
Certo è una favola e racconta una storia di bambini, ma le favole avviano alla vita e ai suoi misteri; esse, con la forza del narrare, sfiorano appena le cose, senza cadere nell'ottusa promessa di una comprensione totale.
Un tempo che sfugge e un luogo senza luogo, ci contengono tutti, legandoci in un'esperienza comune, che non cancella le particolarità di ogni storia.
Non c'è strada migliore della favola per indagare un mistero che potrà, forse, diventare consapevolezza, soltanto nel tempo.
Sandra Petrignani, nello scrivere questa dolce e inquietante storia, ha saputo incontrare e mostrarci il mistero che ogni lettore insegue nella parola.
Citazione 1
Ma ora io vi voglio raccontare cosa faceva da piccola, perché Elsa, così si chiamava, era una bambina speciale. Mi spiego meglio: non era speciale perché fosse tanto brava e buona e ubbidiente e cose così. Proprio no, tutto il contrario. Era un po' cattivella, e certe volte era veramente pestifera. Era pestifera perché si sentiva sempre un po' arrabbiata.
Elsina vive con la mamma, il papà taciturno, uno zio sempre presente e i due fratellini minori a Roma, nel quartiere Testaccio.
Apparentemente una famiglia come tante, in cui gli equilibri cambiano con la nascita di questa piccola bambina che ama moltissimo gli animali e leggere i libri. Elsina, inoltre, con i suoi modi e le sue trovate, esce dalle convenzioni e dagli schemi. La piccola bambina ama, infatti, fare la principessa con i fratelli costretti nel ruolo di sudditi. Anche le sue amicizie assumono tratti stravaganti e surreali. Elsina stringe una forte amicizia con un compagno di scuola con cui condivide marmellate speciali.
Al centro della sua vicenda si colloca, però, un segreto, un segreto favoloso: uno di quei segreti che, una volta rivelati, possono davvero incidere su tutta la storia di una persona.
Con la scoperta e la narrazione di questo segreto della piccola Elsina – segreto che noi lasciamo alla scoperta del lettore per non apparire eccessivamente invadenti – Sandra Petrignani, con la dolcezza dolorosa della fiaba, ci introduce al mistero che ogni lettore insegue e con il quale, forse, ogni scrittore è costretto a convivere.
Citazione 2
“Qui c'è sotto qualcosa. Qui c'è un Grande Segreto. Perché noi abbiamo due papà mentre gli altri bambini ne hanno uno solo?”.
Quella della favola appare, allora, come la via migliore per affrontare il segreto che ci attira e ci affascina: come si determina, in ogni scrittore, l'originaria esigenza dello scrivere, questa sorta di seconda nascita, di seconda natura?
Franco Lorenzoni, nella sua introduzione, coglie l'essenza di un movimento necessario per il narrare stesso: “Nella sua peregrinazione tra le grandi scrittrici, Sandra Petrignani non poteva non incrociare Elsa Morante”.
Lo scrivere della Petrignani indugia, già da qualche tempo e con notevoli risultati, sulla vita e le opere di grandi scrittrici, come se questa ricerca custodisse l'esigenza ineludibile di afferrare una radice, un'origine, un inizio.
Quale mistero si custodisce in quelle vite e come si è creata questa magia dello scrivere? Quale mistero originario “costringe” alla scrittura?
A queste domande, come solo una scrittrice vera sa fare, Sandra Petrignani, prova a dare risposta nell'unico modo possibile: narrando una storia, raccontando una vicenda, guidandoci alla scoperta di un mistero.
Antonio Fresa
Sandra Petrignani
Elsina e il grande segreto
Con illustrazioni di Gianni De Conno
RS Rrose Sélavy, 2015
Pagine 40 + copertina, € 14,00
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