
Anatomia Emotiva di una donna creativa. Scomposta – variazioni per organi scordati, ultima opera di e con Marzia Ercolani ne incarna perfettamente il carattere libero, per non dire anarchico, esplosivo e frizzante. Si tratta di un originale viaggio nel corpo umano alla scoperta di sé, attraverso l’accurata analisi o, per essere precisi, l’irriverente psicoanalisi, degli organi che lo compongono. Fatico a definirlo “monologo” perché, anche se l’attrice è sul palco da sola, attraverso brillanti escamotage, dà sempre un’idea di pluralità.In particolare, in questa che lei – attenta perfezionista – ci tiene a presentare come: “Una prima stonatura; una prima volta dello spettacolo che – afferma – andrà ulteriormente approfondito ed elaborato. Perché proprio come il corpo di un bambino anche se l’ossatura ci sta tutta, lo spettacolo deve continuare a crescere e a svilupparsi.”
Dicevamo, in questa prima stonatura, affronta: piedi, mani, intestino, naso, sistema vascolare, occhi, seno, vagina, bocca, cervello, colonna vertebrale, orecchie, cuore.. E rappresenta questi organi, vivi nel loro essere, con ogni mezzo possibile.

Il teatro di Marzia Ercolani, è un teatro performativo, fortemente poetico, estremamente simbolico. L’artista usa le parole per indicare altro. Significato e significante si compenetrano e si rincorrono ma, in verità, l’uno sormonta l’altro. Perché, nonostante il largo uso dell’anafora, che potrei definire una sua cifra stilistica caratteristica, Scomposta – variazioni per organi scordati trasmette molto più di ciò che dice.
Tutto questo è possibile grazie al grande lavoro di studio e ricerca che la contraddistingue. Infatti, Marzia Ercolani, da una parte attinge con sapienza e creatività diversi rami della tradizione teatrale: dal mimo, alla commedia dell’arte; dall’altra, guarda al contemporaneo e trae il meglio dalle nuove tecnologie, facendo di Scomposta uno spettacolo multicanale, in cui la visione è arricchita anche da intriganti video che catturano gli spettatori – anch’essi, incredibilmente, opera della poliedrica protagonista.
In altre parole, per lanciare agli spettatori quanti più input possibili, l’autrice e attrice adopera un linguaggio multifocale. Il corpo, con cui la Ercolani ha sempre un rapporto meraviglioso; nudo, vestito, addobbato, è il protagonista indiscusso dello spettacolo; il cui titolo: Scomposta – Variazioni per organi Scordati, rimanda ad una metafora che ne costituisce una sorta di fil rouge. Nella sua visione, il corpo è un’orchestra, in cui ogni organo si comporta proprio come uno strumento musicale, sotto la direzione attenta e inarrestabile del direttore: il cervello. Per questo, non solo la voce, ma tutto il suo corpo: parla.
La necessità di offrire così tanti stimoli, nasce dal fatto che per Marzia Ercolani il pubblico non va semplicemente intrattenuto ma coinvolto, attivato. Ne deriva che l’artista non intende dare tutte le risposte ma, al contrario, vuole offrire input di ricerca, innescare domande, far sorgere dubbi, insomma, vuole dare spazio alla riflessione individuale. Quindi, per amplificare e raggiungere tale scopo, lavora moltissimo sulla percezione. E lo fa tramite numerose trovate, in bilico tra l’ironico e il geniale. Dal momento che, voglio precisare, l’ironia e l’autoironia rappresentano una altro elemento caratteristico dello spettacolo. Ogni dettaglio, anche quello più piccolo, apparentemente insignificante, persino le ombre, è studiato a puntino per “toccare” il pubblico. Lo spettacolo si traduce, quindi, in un susseguirsi incessante di stimoli, più o meno consci, che ogni persona assimila in maniera del tutto individuale, interpretandoli secondo il proprio vissuto e bagaglio di esperienze.
Il risultato? Che, rispetto a molte altre pièce in scena, Scomposta – variazioni per organi scordati non rimane nello spazio del teatro ma, sicuramente, almeno per un pochino, accompagna gli spettatori al ritorno nella loro realtà.
Ludovica Palmieri.
Teatro Lo Spazio – Roma
Scomposta – variazioni per organi scordati
di e con Marzia Ercolani
6-8 maggio 2022
Drammaturgia regia, costumi, scene, video: Marzia Ercolani
Una produzione La compagnia dei masnadieri in collaborazione con Atto Nomade Teatro
Aiuto regia Luigi Acunzo
Progetto sostenuto da Mujeres nel teatro
Foto in studio di Tamara Casula
-----------------------------
-----------------------------
Se sei giunto fin qui vuol dire che l'articolo potrebbe esserti piaciuto.
Usiamo i social in maniera costruttiva.
Condividi l'articolo.
Condividi la cultura.
Grazie