
Con il solito passo incerto ci si prepara all'avvio dell'anno scolastico. Alle problematiche legate alle aule, alla organizzazione e alla gestione dei trasporti, si aggiunge adesso anche l'impatto dell'aumento dei costi energetici. Come sempre nel campo della scuola, sembra che le proposte non siano meditate, ma siano il frettoloso frutto di una superficiale lettura della realtà. Chiudiamo il sabato? Rinunciamo ad una parte delle ore in presenza servendoci della DAD? Ricordiamo le mille disfunzioni che ci sono nella gestione del riscaldamento nei diversi istituti scolastici con impianti spesso obsoleti e caldaie che periodicamente non partono. Molti potrebbero testimoniare l'assurdità di una gestione programmata a distanza delle accensioni e delle temperature con uno spreco che appare evidente anche per la necessità del ricambio d'aria. Molti docenti potrebbero, infine, raccontare che da sempre la temperatura invernale in molte scuole non è quella prevista dalle norme. Insomma, sul piano del risparmio, eravamo un passo avanti e non lo sapevamo!
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