
Sergio Zavoli è stato un grande signore della televisione italiana. Più in generale, dell'intero panorama culturale del Paese. Sicuramente uno dei padri, insieme ad Enzo Biagi, di quella nobile professione del giornalismo che, ahi noi, è difficile oggi ritrovare. Di Sergio Zavoli restano indimenticabili, ma anche irripetibili, due delle più grandi inchieste televisive della storia, e non solo italiana. La prima, dell'inizio anni '70, fu “Nascita di una dittatura”. Una ricostruzione puntuale e dolorosa dell'ascesa del fascismo, attraverso testimonianze e ricostruzioni storiche. A distanza di circa vent'anni la RAI propose poi “La notte della Repubblica”. Per chi la ricorda, questa esplorazione fu profondamente illuminante; cercò infatti di fare luce sugli anni più bui della cosiddetta “Prima Repubblica”, ovvero quelli dell'eversione armata e del terrorismo, anche quello “di Stato”. Furono serie di puntate tutte trasmesse in prima serata; oggi viene da pensare che se è vero che abbiamo superato la “Notte”, stiamo tuttavia vivendo un tramonto culturale e di valori che sembra non avere fine.
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