
La morte continua ad avanzare tra le macerie provocate dai terribili terremoti che hanno colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale il 6 febbraio. Siamo ad oltre 12.000 vittime ma l'Organizzazione mondiale della sanità afferma che potrebbero essere 20.000. In condizioni estreme per i soccorritori e per i possibili sopravvissuti si continua a scavare per miracolosi salvataggi. Il presidente turco Erdoğan ha ammesso qualche problema nei soccorsi, ma Kemal Kılıçdaroğlu, capo del principale partito di opposizione della Turchia, accusa il governo di non cooperare con le autorità locali e di indebolire le organizzazioni non governative che potrebbero aiutare. Intanto si sono verificati i primi arresti per le proteste sui social. Sono milioni gli edifici in Turchia che non sono a norma e condonati. Ancora peggiore la situazione in Siria che viene da anni di guerra civile e ricordiamolo è sotto sanzioni da parte di Bruxelles (sono stati inviati comunque 3,5 milioni di euro) e il presidente siriano Bashar al-Assad potrebbe voler controllare i flussi di aiuti che aiuterebbero il regime.
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