Il poeta Sotirios Pastakas, attrezzature per le sfide della vita

Sotirios Pastakas
history 11 minuti di lettura

Mi sono imbattuta casualmente nel poeta greco Sotirios Pastakas alcuni anni fa. Aveva letto le poesie della sua conterranea Kiki Dimoulà nelle mie traduzioni, su Inverso [1], così mi propose la traduzione del suo poemetto L'ombra di Athos, che mi ha mandato via mail e, successivamente anche Canti di misconosciuta gloria e Guida di sopravvivenza per giovani scrittori. Trovai in Pastakas un punto di riferimento intellettuale, riconoscendolo negli anni, tra i versi che andavo traducendo (anche insieme a lui, buon conoscitore dell'italiano), come «un poeta dello sguardo»; aggiungerei acuto e divertente, di squisita intelligenza e di ilare umorismo, ma soprattutto poeta dai toni pacati. In esergo ad un articolo di Lea Melandri per Doppiozero del 28 ottobre 2017, Pastakas afferma: «Leggiamo sempre per un ascoltatore sconosciuto. Uno che non è venuto alla lettura delle nostre poesie per obbligo o per reverenza, ma per puro piacere e passione per la . Se a fine serata uno sconosciuto viene timidamente a stringerti le mani, la serata non è andata a vuoto» [2].

Ogni istante, ogni evento può essere poetabile e il poeta deve trarre poesia dalle cose, in uno sforzo di confidenza e d' immediatezza. Un poeta meditativo dunque Sotirios Pastakas, autore di fama internazionale, tuttavia fedele alla più nuda semplicità del vivere, raro nei poeti contemporanei. È nato nel 1954, in , a Larissa in Tessaglia, dove risiede attualmente. Ha studiato medicina a Napoli e a Roma e per trent'anni è stato psichiatra ad Atene. Si è dedicato con continuità alla scrittura solo a partire dal 1981 e la scelta di essere poeta, per così dire, “a tempo pieno”, matura nel 2003 dopo l'incontro con Jack Hirschman a San Francisco. Da allora si affida alla parola come a una ragione di vita, privilegiato mezzo per tentare di decifrare la complessità della realtà e sperare di riconciliarsi con essa raggiungendo risultati di assoluto valore, dopo aver abbandonato la professione. La straordinaria capacità di poesia di Sotirios Pastakas è nel culto della bellezza concreta delle cose, poesia in re [3], che si muove soprattutto e nasce da un reame di immagini quotidiane, in modo tale che in questa rappresentazione sia possibile scorgere l'amore che è nello sguardo di chi le ha guardate e rese nella forma incancellabili per la nostra esperienza. La voce del poeta, la cui opera è fondata sulla ricerca e sul fare, arriva con forza e il poeta non è se non un occhio che vede e un orecchio che ascolta, critico e pungente nell'interpretare la realtà greca lacerata dalla crisi, esplosa alla fine del 2009.

«La poesia sicuramente non può fermare un missile o un carro armato. Non può cambiare il mondo ma può cambiare noi», confessa spesso Pastakas; dunque, il linguaggio deve deporre le pretese logico-razionali e sondare l'essere, in certi momenti privilegiati, mediante gli occasionali richiami che vengono dall'interiorità profonda.  La fisica di Einstein, la psicoanalisi di Freud la filosofia di Bergson hanno ormai  mostrato che non esiste una verità unica, che i risultati scientifici non sono mai assoluti, ma sempre influenzati dagli strumenti di osservazione  adottati, che la coscienza individuale è composta da un insieme di desideri e pulsioni spesso irrazionali e, che il tempo della memoria, in cui passato, presente e futuro sono simultanei, non corrisponde a quello meccanico della successione ordinata di istanti identici. La poesia infrange le regole formali della lingua, opponendo alla certezza l'interrogazione, il dubbio, l'assenza, sopravvive in un mondo che la sospinge in posizione di marginalità anche rispetto ad altre forme di scrittura come il romanzo, che possono dare, ai loro autori successi e profitti.  La mente del poeta è simile a un labirinto in cui è difficile trovare un unico percorso, perché il presente, attraverso il ricordo, trasforma incessantemente il passato. Il poeta lo sa e non si fa illusioni: rinuncia a ogni pretesa di magniloquenza, abbassa il tono, (la lezione di Hirschman è, in questo è imprescindibile). Ci vuole una dose di follia per fare della poesia proprietà comune di tutti noi, indipendentemente dalla lingua in cui è stata scritta originariamente. Questo è il senso dell'esplorazione che contempla le stesse esperienze della vita, sia nella realtà sia sulle pagine dei libri.

Sotirios Pastakas e alcuni suoi testi

Sotirios Pastakas ha pubblicato diciannove raccolte di poesie, un monologo teatrale, racconti e un libro di saggi e ha tradotto diversi poeti italiani (Sereni, Penna, Saba, Pasolini, Gatto) [4]. È presidente nazionale per la Grecia del Movimento Poetico Mondiale (WPM-World Poetry Movement). Poeta dal respiro internazionale, si distingue, tra i contemporanei, per l'espressionismo linguistico e stilistico che connota le sue opere, nutrito e sostenuto dalle armi corrosive dell'ironia e del disincanto. Egli scrive una poesia che mi piace definire “write-on“. Ciò significa che, sia per il fatto di essere un medico, sia per questa sua intuizione poetica, la poesia di Pastakas è molto diretta, contemporanea e parla dell'oggi. In tutte le sue opere (edite e inedite) prevale, infatti, una sorprendente mimesi linguistica, intessuta di acceso realismo.

Con Isola di Chios sono tre i libri di Pastakas pubblicati in Italia da Multimedia Edizioni a cura di Casa della poesia: nel suo primo libro Corpo a corpo (un'ampia antologia della sua poesia) si incontrano e scontrano tradizione e modernità, ironia e senso di morte, il dramma del popolo greco e i colori, i profumi, i sapori del Mediterraneo. Un viaggio tra conoscenza dell'animo umano e poesia. Il secondo volume Monte Egaleo (Monte Egaleo), facendo riferimento ad un fatto storico (la sconfitta dell'esercito persiano nella battaglia di Salamina nel settembre del 480 a.C.) parla di sconfitte personali, di desiderio di ridimensionare le priorità della vita, di disperazione e di bellezza. In questo libro avviene il primo incontro di Pastakas con l'artista Marco Vecchio. Il massacro di Chios, famoso dipinto del pittore francese Eugène Delacroix (ospitato nel Museo del Louvre), raffigura il massacro di migliaia di greci di Chios da parte dell'esercito ottomano. L'evento ebbe luogo il 30 marzo 1822 e causò 42.000 morti e 52.000 prigionieri venduti nei mercati per schiavi del Medio Oriente. Il massacro di Chios e altri disastri personali era il titolo originale della raccolta di 47 poesie sull'amore di un uomo di mezza età per una giovane isolana, diventato semplicemente Isola di Chios, elidendo così l'irriverente richiamo alla dolorosa esperienza storica. Forse, per il dolore vero, può bastare un finto amore? Con la consueta auto-ironia Sotirios Pastakas, nel suo stile personalissimo a cui i suoi lettori italiani sono affezionati, ci offre con questo libro una risposta in versi sospesa tra sorriso e rimpianto.

In occasione della presentazione del suo nuovo libro Isola di Chios abbiamo fatto una breve chiacchierata.

Caro Sotirios Pastakas, grazie per aver accettato questa intervista. Oltre ai luoghi, possiamo ravvisare nella sua biografia diverse persone che hanno influito nella formazione umana e artistica, lasciando un segno importante nella tua poesia: di chi si tratta? Quale peso ha la psicoanalisi nella nascita e nello sviluppo della poesia?
Io è un altro e il poeta è l'essere sovra affollato per eccellenza. Nella sua voce abitano molte voci e nel suo corpo si muovono molte persone. Vive in vari luoghi contemporaneamente e passa le notti in posti sconosciuti e pericolosi. Come poeta, dunque, il mio lavoro è dare voce alle persone per esprimere i loro sentimenti e i loro stati d' animo, e di chi servirci se non della gente molto più saggia di me, che ho incontrato nella mia vita? La psicoanalisi mi ha offerto la comprensione del comportamento umano, nel senso che qualsiasi atto compiuto da un uomo e contenuto nell'abito umano e anche l'azione più abominevole non è inumana, perché semplicemente si iscrive nella sfera dell'umano al di là del bene e del male… come la poesia.

Che valore ha la parola in Pastakas, e come tale valore si modifica passando dall'una all'altra delle sue stagioni poetiche? In particolare, come muta col tempo il rapporto tra la singola parola, i suoi aspetti ritmico sintattici e lo spazio bianco della pagina?
Nella poesia le parole fanno l'amore tra di loro. L'epsilon abbraccia il lambda, il pi spoglia il kappa, l'alfa la erre e così via. Nella vita quotidiana solo gli innamorati parlano la lingua dei poeti e viceversa. Solo il poeta innamorato è in grado di consegnarci un'opera poetica. Un continuo lavoro di sottrazione sia materiale che spirituale, in un continuo desiderio di andare all'osso della poesia, cioè l'affannosa ricerca dell'assoluto.

Che ruolo hanno avuto le traduzioni di autori stranieri (Vittorio Sereni, Alfonso Gatto, Sandro Penna, Umberto Saba, Pier Paolo Pasolini etc.) nella sua produzione poetica? Come si concilia il principio dell'assoluta e irripetibile individualità dal fatto artistico con la sua attività di traduttore?
Sono entrato nella letteratura attraverso la finestra del bagno della traduzione, e ogni tanto ritorno per spezzarmi le dita. Il poeta deve appropriarsi del modo di dire universale se vuole esprimere sé stesso. La via è aperta a tutti e non ci sono scorciatoie. Diffidare degli impostori e dei furbi: Leggere e l'unico modo di creare l'individualità. Leggete genti, leggete!

In una società pervasa di senso angoscioso della precarietà che ha infranto le certezze e gli ottimismi ingenui. Come si qualifica per lei l'impegno dell'intellettuale?
Il poeta deve scrivere le sue poesie quanto meglio può: l'impegno dell'intellettuale è fare bene il suo lavoro. Essere sensibile ai motti della società e avere coscienza della finitezza dell'esistenza. Siamo tutti viaggiatori, come dice Iggy Pop (The Passenger) e poiché siamo tutti semplici passanti da qui, una dose di cultura rock è un'attrezzatura seria per le sfide della vita. Non avere una grande idea per noi stessi aiuta sempre.

L'isola di Chios è la sua terza opera pubblicata in Italia con Multimedia, che da sempre promuove in Italia autori di grande prestigio e livello internazionale, e lei è uno dei poeti più presenti nei progetti di Casa della poesia. Potrebbe anticipare ai lettori se ci sono progetti futuri da realizzare con Multimedia?
Una nuova edizione di Jorge con testo greco a fronte (che non era incluso nella edizione dei Quaderni del bardo) in forma di book art, arricchito cioè con illustrazioni. E poi un lavoro di anni dal titolo Canti di misconosciuta gloria, che comprende quattro raccolte delle mie poesie diciamo “lunghe”, col tuo prezioso lavoro di traduzione, cara Maria. E poi chi sa che altro…

Ringrazio ancora Sotirios Pastakas per il tempo che ha voluto dedicarmi.

Maria Allo

Per saperne di più
https://poetarumsilva.com/2020/11/17/sotirios-pastakas-lombra-di-athos/

https://liminamundi.com/2022/05/24/inciampare-nella-gioia-di-sotirios-pastakas-traduzioni-di-maria-allo/

https://fanzine.versanteripido.it/intervista-a-sotiris-pastakas-una-poetica-dello-sguardo/

 

[1] Cfr. https://poesiainverso.com/2020/05/12/kiki-dimoula-poesie/.
[2] Cfr. https://www.doppiozero.com/il-nomadismo-della-poesia. 
[3] Il riferimento, come noto, è alla tradizionale esposizione della filosofia scolastica e alle sue posizioni: ante rem, l'universale esiste nella mente di Dio e quindi è anteriore all'oggetto, di cui costituisce la forma; in re, l'universale è calato dentro l'oggetto e ne costituisce l'essenza; post rem, l'universale si forma nella mente umana dopo che essa ha conosciuto l'oggetto e quindi è posteriore a esso.
[4] Collabora a varie riviste letterarie con saggi e traduzioni. Dal 1994 è membro della Società degli scrittori greci (Greek Writers Society). È stato tradotto in sedici lingue. Nel settembre 2001 è stato ospite onorario al Hawthodern Castle International retreat for Writers, presso Edimburgo. Il suo libro Trilogia (ed. Parousia, 2012) è stato pubblicato negli Stati Uniti nel 2015, col titolo Food Line, tradotto da Jack Hirschman e Angelos Sakkis , e ha partecipato a vari festival internazionali di poesia. Il suo primo libro di racconti Il Dottor P e I suoi pazienti è stato pubblicato nel 2015, dall'editore Melani di Atene. Multimedia Edizioni ha pubblicato nel 2016 la raccolta Corpo a corpo e nel 2019 Monte Egaleo (con disegni di Marco Vecchio). Nel 2021 è stato nominato coordinatore nazionale per la Grecia del Movimento Poetico Mondiale (WPM-World Poetry Movement).

 

 

 

 

 

 

 

 

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