
Le elezioni amministrative in Spagna hanno certificato una sinistra alle corde, Il premier e leader del Partito socialista operaio spagnolo (Psoe) Pedro Sánchez in mattinata ha deciso di andare alle elezioni politiche anticipate. Queste le sue parole: «Ho preso questa decisione dopo i risultati delle elezioni regionali e comunali. Molti presidenti e sindaci socialisti con una gestione impeccabile saranno destituiti, anche se il loro sostegno è aumentato. Queste istituzioni saranno governate dal Partito popolare e Vox. […]. Assumo in prima persona la responsabilità dei risultati e credo sia necessario dare una risposta e sottoporre il nostro mandato alla volontà popolare». A fare passi indietro è stato non solo il Psoe ma soprattutto Unidas Podemos e Izquierda Unida, alleati di governo, senza che l'altra parte rappresentata dalla nuova piattaforma Sumar lanciata da poco dalla vice premier Yolanda Díaz abbia fermato l'ondata di conservatori e estrema destra. I voti di Ciudadanos sono finiti quasi del tutto al Partito popolare (Pp)consentendo la conquista di regioni (inclusa la prestigiosa Comunità valenciana) e comuni a cominciare da Siviglia. In buona parte delle amministrazioni il Pp di Alberto Núñez Feijóo per governare avrà bisogno dell'appoggio dell'estrema destra di Vox.
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