
In Spagna, il periodo di paralisi e instabilità politica, di fatto iniziato nel 2015, sembra destinato a protrarsi. Ieri al secondo tentativo di investitura del candidato socialista alla presidenza del governo, Pedro Sánchez non è andato a buon fine.
L'immagine dei politici e della politica resta sbiadita, a dir poco, vista l'incapacità di trovare una soluzione. I negoziati tra il Partito socialista (Psoe) e Unidas Podemos (UP) non sono giunti ad un compromesso nonostante ci siano una serie di coincidenze sul piano programmatico. La questione più sostanziale sembra essere collegata alla richiesta di Pablo Iglesias di avere un ministero economico come quello del Lavoro che Sánchez non è disposto a dare. Quella di fondo è la diversa cultura politica tra un partito tradizionale (Psoe) e l'altro, un movimento nato nel 2011 dalla piazza degli Indignados. Intanto è iniziata la scadenza per tornare alle elezioni, sarebbero le quarte in quattro anni.
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