Stan Ridgway tra storie di frontiera e scambi di battute con i fan

concerti musica
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E così può capitare che nella stessa notte d'estate di quasi luna piena, in vari punti della città eterna, suonino contemporaneamente i Chemical Brothers e il loro sabba collettivo a Capannelle, Elton John, Brad Melhdau e Joshua Redman  all'Auditorium ma in due spazi diversi, Alex Britti a Villa Ada, i Glasvegas all'Atlantico, e (ma dove siamo…a Londra? A Los Angeles?).
, ex cantante dei , titolare di una carriera solista di tutto rispetto con almeno due grandi albums come (Irs, 1986) e Mosquitos (Irs 1989) e una collaborazione sfiziosa con Stewart Copeland dei Police per la colonna sonora di Rumble Fish (1983; in Italia ) di Francis Ford Coppola.

 


Stan Ridgway. , Roma.
13 luglio 2011. Foto Mario Barricella 

Venuto alla ribalta nei primi anni ottanta nel grande calderone della , in realtà però più ispirato dal caldo suono della tradizione californiana, JJ Cale e Steely Dan in salsa elettronica e dalla reinterpretazione del suono western alla Ennio Morricone, Ridgway è tornato a Roma con la sua band, un quartetto di cui fanno parte l'adorabile moglie alle tastiere, alla chitarra e alle percussioni, una piccola grande orchestra dalle sonorità avvolgenti e sinuose, che porta con sé il vento del deserto e le rifrazioni della metropoli. Nel suggestivo scenario del Parco degli Acquedotti, all'interno del quale si svolge la rassegna estiva Rock City, trasformata per l'occasione quasi in night club a cielo aperto, la voce nasale di Ridgway ci ha portato a spasso tra storie di frontiera, suggestioni messicane, omaggi al maestro Marconi (intendeva dire Morricone? o a giocato con il tema della radio?), elogi all'Italia e al buon vino, con una scaletta perfettamente calibrata fra le sue migliori esperienze (a voler essere pignoli mancavano forse solo Goin'south bound e Dogs entrambe nell'album Mosquitos)…scambi di battute con il pubblico, accordature di chitarra con sottofondo di Gymnopedie di Satie sussurate al piano, clima intimo e sincero, grande simpatia e disponibilità, autografi e fotografie con i fans, lontani anni luce dalle isterie e paranoie delle mega stars.

p.s.: alla fine del concerto l'ex wrestler che cura la vendita del merchandising di Stan Ridgway mi ha venduto uno zippo con il logo del 25° anniversario di convincendomi del fatto  che si trattasse dell'ultimo esemplare su un totale di quattro esistenti al mondo…pezzo rarissimo in possesso solo del cantante, del fratello e del mio amico pure acquirente…che questa volta gli americani abbiano venduto il Colosseo a noi romani?

Mario Barricella

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