
Dalla capitale Khartoum a molte altre città di tutto il Sudan centinaia di migliaia di persone hanno protestato contro i militari e richiesto il ritorno ad un governo civile. Al Jazeera riporta che secondo il Comitato centrale dei medici due persone sarebbero state uccise e alcune decine ferite dalle forze di sicurezza che hanno usato anche armi da fuoco per reprimere i manifestanti. La riuscita delle proteste che tengono sulle corde i militari è avvenuta nonostante le restrizioni imposte per l'utilizzo di Internet e delle linee telefoniche. Dopo il colpo di stato la maggior parte degli aiuti occidentali sono stati congelati fino a che i militari non lasceranno il potere nelle mani dei civili. Inoltre gli americani, particolarmente attenti alla situazione, hanno spinto affinché si bloccasse anche l'accordo che prevedeva, in virtù della transizione democratica e dell'adozione di riforme, la cancellazione di parte del debito del Sudan.
Oltre alla repressione i sudanesi scontano una grave crisi economica che fa scarseggiare anche beni di prima necessità.
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