Sudan, si discute per una tregua umanitaria

sudan bandiera
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Secondo L'Armed Conflict Location & Event Data Project (ACLED) che raccoglie dati in tempo reale su luoghi, date, attori, vittime e tipi di tutti gli eventi di violenza politica e di protesta segnalati in tutto il mondo, in i morti sarebbero 550 e migliaia i feriti.
I combattimenti iniziati il 15 aprile, e mai cessati nonostante le tregue, tra le forze armate sudanesi (SAF) con a capo il generale Abdel Fattah al-Burhan, e le forze di supporto rapido (RSF), guidate da Mohamed Hamdan Dagalo, noto come Hemedti, sono proseguiti oggi 6 maggio, anche con bombardamenti dell'aviazione. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni delle Nazioni Unite (IOM) ha dichiarato che ci sono in Sudan oltre 300.000 persone sfollate dal 15 aprile, di cui oltre 60.000 in fuga nei paesi vicini. Per ora l'unica notizia positiva sono i colloqui che per una iniziativa saudita-statunitense si terranno in Arabia Saudita per una tregua estesa. Per ora le due parti in conflitto hanno specificato che i colloqui verteranno solo di una tregua umanitaria. È poco, ma è un passo.

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