
Un altro anello allunga la catena delle buone uscite discografiche 2014 che hanno caratterizzato la musica indipendente italiana. Un disco con la cifra stilistica, sonora e poetica, del non luogo dove appunto si fa fatica a trovare una collocazione, anche come ascoltatore. E così si può diventare parte di un dipinto di Salvador Dalì nella straniante ballata farcita di lievi innesti elettronici Il campo Aspirazioni, Gratta e vinci spuma bionda / sedie in plastica e giornate / le parole si rincorrono e spariscono nel sole / mi rilasso chiudo gli occhi mentre il corpo prendo il volo sollevato da un temibile futuro a doppio mento / son sicuro che sia questo il posto dei miei sogni.
Lo spartito è ben composto, note di rock, pop armonioso, divagazioni punk, incursioni orientali, uso sapiente della psichedelia, il sassofono che sostiene lo stato emozionale. Intrecci sonori eleganti quasi necessari per viaggiare tra le assurdità del vivere moderno, il senso della perdita del quotidiano, l'incertezza e l'attesa degli eventi. E così risulta anche felice la scelta di omaggiare uno dei più grandi intellettuali e antropologi del XX secolo, Claude Lévi-Strauss con il titolo del loro album Tristi Tropici.
«… adottando questo titolo abbiamo cercato la distanza giusta dalla quale mettere a fuoco una sensazione delicatissima, terribilmente fragile, difficile anche solo da sussurrare. L'obiettivo era restituirla in musica col dovuto rispetto esattamente come Lévi-Strauss, all'interno del suo libro, riesce splendidamente a estrapolare e legittimare la contraddittoria bellezza dell'animale uomo dalla descrizione limpida, pacata e stupefatta dei suoi riti» [1].
Trentenni di Pistoia si erano già fatti notare con Cavallo di Troia, i Succede Una Sega, in tre lettere SUS, sono Alessio Dufour (voce, chitarra), Fabio Pocci (tastiere, chitarra, synth), Duccio Stefanelli (basso, sax) e Lorenzo Cammilli (batteria, drumpad). Fabio ‘Magister' Magistrali invece ha curato la produzione artistica dell'album.
Ritmo insistente per il pop di Amo la gente che smette dove la melodia è anche canto, coro e dove il ritornello può essere mandato a memoria in un lampo, osservo l'ingorgo dei cervelli in fuga / una coda al check-in verso la libertà. Segue 15 riprese con un attacco più indie-rock e note più marcatamente veloci che si spostano anche nel battito del punk quando attacca il mio fegato è campione del mondo / alza la cintura sopra la testa e sorride.
Il Cerchio è un brano carico di elettronica gentile e la voce di Dufour che ricorda, nei versi iniziali quella di Lucio Battisti, Che giornata perfetta per sperare almeno un po' … naufragare nel disordine d'aprile come fosse un bicchier d'acqua.
Di tenore folk senza mai tralasciare elementi psichedelici è l'iniziale Accetta il Mistero non c'è bisogno di spingere questo mistero va avanti da sé, con la potente e rabbiosa punk-rock Lunedì feriale a seguire non ho coraggio da vendere e non ho tempo da spendere / se mi suicidio c'è un momento adatto / sia almeno dopo un contratto. Ariosa, luminosa, latina, da ballare, adatta ad un viaggio è Tristi Tropici dove si potrebbe andare, si ride di più, ma l'incapacità di decidersi e l'invenzione di banali scuse non faranno muovere il protagonista dalla sua esistenza. Il disco si chiude con un gioiello “cinematografico”: Lungomare Vuoto di Follonica. Un racconto musicale per immagini con il sax di Stefanelli che le introduce con dolenza e poi ne riempie i vuoti. Sono un rappresentante di vibratori deraglio cromosomi sulla battigia triste dei mutanti.
Non vi curate di noi e ascoltate!
Ciro Ardiglione
genere: popadelica
SUS
Tristi Tropici
etichetta: Technicolor Dischi
data di pubblicazione: 22 giugno 2014
durata: 45:01
brani: 11
cd: singolo
[1] Fabio Alcini, “L'intervista: S.U.S., non si torna due volte nello stesso sogno”, musictraks.com, 17 novembre 2014
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