Tavola tavola, chiodo chiodo di Lino Musella e Tommaso De Filippo

Lino Musella in Tavola tavola, chiodo chiodo
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Per fare l'attore devi crederci e devi osservare.Cerca la vita e troverai la forma. Cerca la forma e troverai la morte.

Tavola tavola, chiodo chiodo è uno spettacolo di teatro sul teatro; in cui il celebre Lino Musella autore e protagonista – vincitore di diversi premi, come premio Ubu nel 2019 e il premio Le Maschere Del Teatro Italiano nel 2022 – mette al centro la figura di un Eduardo De Filippo insolito rispetto a quello più conosciuto. Non tanto l'autore e attore dall'immenso talento, ma il capocomico, uomo di teatro politicamente impegnato in donchisciottesche battaglie socio culturali.

L'opera, a firma di Musella e Tommaso De Filippo, che ha curato l'eredità culturale della famiglia, si nutre delle preziosissime testimonianze da quest'ultimo raccolte negli anni: lettere, appunti, discorsi.

Il testo che, dunque, rappresenta una dichiarazione di intenti, una sorta di manifesto programmatico per il rinnovamento del teatro italiano, è di una profondità disarmante. Ogni frase innesca delle riflessioni, tra momenti più leggeri, come quando il protagonista si rivolge all'immaginario interlocutore Vittorio, alias: il pubblico; ed altri più grevi e solenni, come la lettura delle lettere indirizzate alle istituzioni o il discorso al Senato. Proprio per rispondere a queste diverse “temperature”, Musella sul palco è camaleontico, provocando, con il repentino cambio di tono e personaggio, dei cortocircuiti intellettuali che penalizzano un po' la fluidità dell'insieme.

Lino Musella in Tavola tavola, chiodo chiodo  Foto Mario Spada
Lino Musella in Tavola tavola, chiodo chiodo. Foto Mario Spada

Sul palco il maestro Marco Vidino sostiene la recitazione di Musella, suonando alla chitarra componimenti originali che rafforzano, scandiscono e amplificano i contenuti.

Per quanto gli argomenti siano di scottante attualità, dimostrando come le problematiche denunciate dal protagonista – prima tra tutte lo scarso interesse delle istituzioni nei confronti della cultura, siano esattamente quelle di oggi – devo dire che nell'enuclearle dettagliatamente lo spettacolo perde forza. Nel senso che le lunghe letture, sebbene interessantissime, determinano dei cali del ritmo, in cui il protagonista sacrifica il rapporto con il pubblico all'altare della (tanto criticata) forma. Infatti, malgrado cerchi di compensare i virtuosismi intellettuali con la fisicità (rivendicata anche nel titolo) cimentandosi in lavori manuali che costituiscono l'originale apparato scenografico, il “fai da te” non riesce a costituirsi come efficace contraltare ai momenti puramente speculativi, determinando uno squilibrio tra le diverse fasi dello spettacolo.

In generale mi rendo conto che si tratta di un progetto molto sentito, più che uno spettacolo, un vero e proprio omaggio ad Eduardo De Filippo, maestro che, per usare le parole di Musella: “è sempre stato costantemente impegnato a ‘fare muro' per smuovere la politica e le Istituzioni, uscendone spesso anche perdente, in parte proprio come noi in questo tempo, ma anche da lontano non smette mai di alzare la sua flebile, roboante voce e mi piace pensare che lo faccia proprio per noi”. Lo stesso titolo: Tavola tavola, chiodo chiodo, riprendendo le parole incise su una lapide del palcoscenico del teatro San Ferdinando, dedicata da Eduardo alla memoria del suo macchinista Peppino Mercurio, fondamentale per la ricostruzione del teatro dopo i bombardamenti nel '43, indica come quest'opera si collochi in bilico tra lo spettacolo, l'omaggio e un esortazione al cambiamento.

Ludovica Palmieri

Teatro Vascello – Roma

Tavola tavola, chiodo chiodo…
21-26 febbraio 2023

un progetto di Lino Musella e Tommaso De Filippo
tratto da appunti, articoli, corrispondenze e carteggi di Eduardo De Filippo

uno spettacolo di e con Lino Musella
musiche dal vivo Marco Vidino
scene Paola Castrignanò
disegno luci Pietro Sperduti
suono Marco D'Ambrosio
ricerca storica Maria Procino
collaborazione alla drammaturgia Antonio Piccolo
assistente alla regia Melissa Di Genova
costumi Sara Marino
fotografie Mario Spada
produzione Elledieffe, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

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