The Chemical Brothers. Non ci sono sentieri da seguire…

The Chemical Brothers We are the night
history 4 minuti di lettura

Siamo al sesto album del duo britannico e, come nella loro tradizione, numerose sono le collaborazioni che vi si trovano. Nello scorrere le recensioni vi si legge di tutto anche se la bilancia sembra pendere dal lato sbagliato. Per i Chemical.
The Chemical Brothers We are the nightAlex Dandi è tra i più entusiasti quando scrive di un disco al massimo della psichedelia che non segue regole, nel quale la «spontaneità è palpabile fin dal primo ascolto» e dove «non mancano i singoloni (“Do It Again” con Ali Love) o momenti di buona sintesi pop (“All Rights Reversed” con The Klaxons)» [1]. Altrettanto positivo il giudizio di Rusconi che, nel descrivere i vari brani, sembra dirci di un album aperto in direzioni ancora da scoprire anche se ha esordito definendolo «il lavoro più classicamente rock» dei “chimici” che non è proprio un “nondove”. Comunque, «No Path To Follow comincia nel modo più oscuro e claustrofobico possibile…il singolo Do It Again,…è un pezzo trance dance da notte selvaggia e tossica…Willy Mason che discretamente leviga Battle Scars…e i Midlake che in The Pills Won't Help You Now…chiudono il disco polverizzando l'elettronica in frammenti che non sembrano più appartenere a Rowlands e Simons» [2].
Il giudizio positivo che esprime Ivic sembra più dettato dallo straordinario potenziale creativo dei due che dal riscontro oggettivo dei brani ascoltati. Fatte salvo Burst Generator, la title track A Modern Midnight Conversation «non ci ha convinto infatti l'accoppiata Saturate e Do It Again…né la Battle Scars…impressiona particolarmente (piuttosto tradizionale, nei suoi canoni da canzone). The Salmon Dance con Fatlip…è un trascurabile, trascurabilissimo tentativo di fare una cosa alla Gorillaz. The Pills Won't You Help You Now coi Midlake non è male, ma si è sentito di meglio» [3]. Mi domando e dico non era meglio definirlo un passo falso? Le quattro stelle su cinque assegnate da Valtorta sembrano altrettanto eccessive rispetto alla sostanza dell'articolo che infatti ha per titolo «Se i chimici non fanno più esperimenti» e cita solo tre brani: Do It Again, All Rights Reversed e We Are The Night [4]. Pomini dopo qualche tentennamento iniziale sostiene che «la sua oretta di musica finisce per scorrere dignitosamente» con in primis «il sapore techno moderno ed europeo di Saturate, insieme a quello tra funk, wave e psichedelia di A Modern Midnight Conversation, alla bella prova dei Midlake, ospiti in The Pills Won't Hel You Now,e al primo singolo Do It Again» [5].
Difficilmente lo ricorderemo a lungo questo disco secondo Gentile che «a parte gli interessanti episodi con Mason e Midlake,We Are The Night ripete più o meno la formula già ampiamente sperimentata (e forse un po' trita) dai fratelli chimicititle-track, Saturate”, “Burst generator eA Modern Midnight Conversation(con tipici suoni dance anni '90)» [6] brani non proprio freschissimi, ma allo stesso tempo coinvolgenti.
Ed eccoci all'altro piatto della bilancia a cominciare da Santoro che paragona il disco ad una festa che «per qualche motivo è andata storta» nonostante il tentativo di rinverdire «la fedeltà dei club» e il fenomeno dell'elettronica da stadio apportando nuove collaborazioni [7]. Ancora più deludente l'analisi di Bizarre che dopo aver salvato qualche brano (Do It Again, Saturate e Das Spiegel) di The Salmon Dance scrive che «Fatlip gigioneggia alla voce ma risulta irritante, A Modern Midnight Conversation in cui il costrutto armonico è di una banalità imbarazzante, Battle Scars che è semplicemente una brutta canzone» e il resto non lascia traccia [8]. E veniamo all'apoteosi della stroncatura. Guidetti su ondarock.it non si risparmia in una sola riga di commento perché di fatto sono fermi alle ultime cose del millennio scorso. Lasciamo la parola a lui: «è talmente lampante l'assenza di contenuto che persino l'idea che possa essere stampato, ben precedente al crimine verso sé stessi dell'eventuale acquisto, appare come uno spreco» [9].
Non vi curate di noi ascoltate!
Ciro Ardiglione

genere: elettronica

We Are The Night
etichetta: Freestyle Dust/Virgin
brani: 12
durata: 59:49
cd: singolo

[1] Alex Dandi – Rockerilla 15giugno/15luglio 2007 – pag.56
[2] Valeria Rusconi – Rolling Stones luglio 2007 – pag 138
[3] Damir Ivic – Il Mucchio Selvaggio luglio/agosto 2007 – pag. 34
[4] Luca Valtorta – Il Venerdì 20 luglio 2007 – pag. 117
[5] Andrea Pomini – Rumore giugno 2007 – pag. 108
[6] Ercole Gentile – Rockol.it
[7] Gianni Santoro – XL giugno 2007 – pag. 213
[8] Bizarre – Blow Up giugno 2007 – pag. 99
[9] Alberto Guidetti – ondarock.it 25 maggio 2007

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