
Realizzato nel 2018, ma poi incappato nell'inizio della pandemia, questo lavoro dell'esordiente Steve Krikis, arriva su piattaforma MioCinema a partire dal 4 giugno 2021. In realtà il regista è esordiente per quanto riguarda il lungometraggio, ma ha girato promo per MTV, video di moda e aziendali, nonché ha diretto più di 500 spot televisivi, così come cortometraggi, spettacoli televisivi, documentari e opere teatrali. E questo retroterra si esprime pienamente nella realizzazione di The Waiter.
Il cinema greco negli ultimi anni sta mostrando una certa vitalità, attraverso la realizzazione di alcuni dei film più interessanti dell'ultimo periodo. Si parla, forse a sproposito, di una new wave greca. L'unico elemento che accomuna questo gruppo di registi è forse l'età anagrafica, mentre i contenuti e gli stili sono diversi fra loro. Ma tutti sono accomunati da una lettura senza ipocrisie della società greca. Si va dal distopico “Kynodontas” di Lanthimos, del 2009, opera cruda e disturbante dove si riflette sulla rottura generazionale della Grecia; Avranas invece nel 2013 con “Miss Violence” attraverso la rappresentazione di rapporti incestuosi in una famiglia disfunzionale attua una metafora della crisi etica della Grecia; nel 2014 Koutras con “Pazza idea”, sviluppa un percorso pop e iperrealista e rilegge la tragedia greca; la regista Tsangari con “Attemberg” nel 2015, racconta invece le difficoltà delle nuove generazioni prive di punti di riferimento; Makridis nel 2019 con “Miserere” attua una riflessione sull'apatia della società greca post-crisi. Quindi ci troviamo di fronte a un cinema che ha il coraggio di raccontare come vede la realtà. Krikis invece in questo lavoro sembra essere estraneo ai fermenti che emergono dal cinema greco.

L'idea The Waiter nasce da un episodio vero avvenuto allo stesso regista mentre viveva a New York alla fine degli anni ‘80: vide di sfuggita una persona che usciva da un appartamento dopo un omicidio. Invece questo lavoro sembra volersi rifugiare in una Grecia atemporale, dove un pur interessante spunto, viene diluito all'interno di tempi dilatati e inserti onirici. Come se il regista rifiutasse di raccontare la realtà ma si rifugi invece in un manierismo che lentamente trasforma il pur visivamente affascinante film, in un'esercitazione accademica. Krikis mostra un grande senso estetico e una capacità di controllare, in maniera quasi ossessiva, la messinscena del film, che accompagnata da una superba fotografia, rende il lavoro godibile dal punto di vista artistico. Ma sembra che il regista sia più interessato alla confezione che al contenuto, e questo pare essere una occasione sprecata. Il finale per certi versi riscatta il film, ma lascia la questione etica sospesa, non prendendo posizione sulla scelta del protagonista. Forse è questo il senso di questo lavoro: la rappresentazione di una società che aspetta un cambiamento che mai arriva, e lascia che le scelte etiche siano in capo ai singoli individui.
Il lavoro, grazie anche a una affascinante colonna sonora, che in questo caso ha fatto vincere due premi ad alcuni festival, composta da Coti K che risulta tra l'altro avere collaborato in passato con i Tuxedomoon, risulta comunque godibile e interessante, grazie anche alla ottima interpretazione degli attori. Un ulteriore punto di vista che giunge dalla Grecia, la cui cinematografia sta cercando una propria strada per raccontare il proprio punto di vista sul paese.
Francesco Castracane
The Waiter
Grecia 2018
durata: 95 minuti
Cast artistico
Aris Servetalis: Renos
Yiannis Stankoglou: Il Biondo
Chiara Gensini: Gina
Alexandros Mavropoulos: Thunder
Andonis Miriagos: Milan
Maria Kallimani: donna nel caffè
Yiorgos Glastras: donna nel caffè
Cast tecnico
Regia: Steve Krikris
Sceneggiatura: Steve Krikris
Produttore: Steve Krikris
Fotografia: Yiorgos Karvelas
Montaggio: Yiorgos Karvelas
Scenografia: Kostas Pappas
Musica: COTI K
Produzione: FILMIKI PRODUCTIONS
In coproduzione con GREEK FILM CENTRE
ERT
2/35
Un acquisizione per l'Italia LUCKY RED
Un film originale MIOCINEMA
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