Tina Anselmi, La rocca del paradiso

Tina Anselmi La rocca del paradiso
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La rocca del paradiso: un libro per ragazzi e una storia esemplare per raccontare i rapporti fra una giovane e l'. Il senso della giustizia, i legami e i racconti di una delle figure politiche più importanti della nostra storia democratica.

Tina Anselmi è sicuramente una delle figure politiche più nobili della cosiddetta Prima Repubblica. Pur non avendo preso parte ai lavori della Costituente, il contributo di Tina Anselmi alla storia politica e democratica del nostro paese è stato esemplare. Non soltanto la Anselmi è stata la prima donna ad essere ministra del Lavoro (Ministero del lavoro e della previdenza sociale nel governo Andreotti del 1976) ma, pur con una serie di dolorose riflessioni, è stata anche la presidente della Commissione P2 creata per indagare sull'azione della loggia massonica entrata drammaticamente nella cronaca del nostro paese.

Nella lunga esperienza di Tina Anselmi – nata in Veneto, a Castelfranco il 25 marzo 1927 – c'è anche una pagina di formazione che la associa all'Umbria e in particolare alla città di Narni. La sua esperienza narnese, legata ai rapporti parentali che l'avevano portata fin da ragazza a passare lunghi mesi estivi in Umbria, sfocia poi nel 1985 nella pubblicazione di un libro per ragazzi – La rocca del paradiso – che sa essere insieme memoria storica di un'epoca – la vicenda narrata risale più o meno al 1941 – e traccia del determinarsi degli interessi, delle scelte, dell'amore per la giustizia (sociale) che saranno poi alla base dell'agire politico di Tina Anselmi.

La vicenda narrata è, però, anche capace di volare sulle ali della fantasia e, ai piedi della Rocca albornoziana che domina il panorama di Narni, i campi e i boschi si vanno popolando di personaggi reali e fantastici che ci aiutano a sognare e riflettere.

Tina Anselmi La rocca del paradisoOggi, a distanza di anni, la casa editrice Il Sirente ha deciso di ripubblicare il testo della Anselmi rendendolo ancora più vivo e toccante attraverso gli indovinati disegni della illustratrice Florinda Aratari. Il testo è arricchito dalla prefazione di Valentina Magrin, nipote dell'autrice, e da una fotografia d'epoca in bianco e nero con Tina e i suoi cugini ai piedi della Rocca.

Con Chiarastella Campanelli, editrice e curatrice della collana in cui è pubblicato il volume, abbiamo parlato del testo e delle suggestioni che esso induce nel lettore.

Come è nata la volontà di pubblicare nuovamente La rocca del paradiso?
È un dispiacere notare che alcuni titoli escano dal mercato, togliendo la possibilità ai lettori di scoprire questi scritti. La volontà nasce dal proposito di riscoprire Tina Anselmi, quello che lei ha fatto, riportarla al presente e farla conoscere anche ai lettori più giovani. Tina Anselmi, la sua infanzia, la sua vita, il suo coraggio, onestà e tenacia sono il buon esempio a cui le nuove generazioni devono guardare con fiducia. I ragazzi devono avere buoni esempi davanti ai loro occhi per crescere forti, con l'idea che è possibile raggiungere i propri obiettivi, con quell'incessante monito che per cambiare le cose bisogna esserci e anche che fare politica significa occuparsi degli altri, perché quel fare del bene, quell'essere altruisti coincide con il mio bene e avrà un ritorno positivo anche su di me.

Il testo ha una sua notevole ricchezza legata a ricordi, sogni, fantasie e così via. Che valore hanno, quindi, i disegni che avete deciso di affiancare alla narrazione?
Per questa nuova edizione (uscita il 25 aprile 2023) abbiamo deciso di illustrare nuovamente il testo, avvalendoci della collaborazione dell'illustratrice Florinda Aratari. Il motivo nasce prevalentemente dalla considerazione che il punto di vista, anche quello grafico, si modifica con il passare del tempo e ora che siamo in un'altra epoca (rispetto a quella in cui è stato pubblicato il libro) abbiamo sicuramente un'altra prospettiva sulle memorie narrate da Tina. Oltre a ciò, l'intento dell'illustratrice è stato quello di rappresentare i disegni secondo una prospettiva da bambino, per esempio il disegno in cui Tina fugge spaventata dal serpente che ha visto nella campagna di Narni, amplifica il suo vissuto, inserendosi nell'emotività che in quel momento ha vissuto la Tina bambina, nel quale la sua fantasia le fa vedere serpenti ad ogni ramo che la sfiora o che vede per terra, se sarete degli osservatori attenti noterete dei piccoli serpenti al posto dei rami. O per esempio l'illustrazione di Tina, il fratello e la nonna al mercato rappresenta il banco e il coltello del venditore ingrandito dalla prospettiva bambina. È un po' l'idea che da bambini vediamo tutto più grande e se abbiamo paura vediamo anche ciò che non c'è. Come, al contrario, quando torniamo da grandi in dei posti che abbiamo vissuto da bambini, ci sembra tutto rimpicciolito.

La rocca del paradiso illustrazioneIn qualche modo, se ci è lecita la forzatura, è davvero toccante la possibilità di verificare come, in una donna capace di scelte di altissimo valore morale, si nasconda o si mostri un sottofondo fantastico così vivo e pieno di segni di quelle che saranno le sue scelte. Siamo andati troppo avanti nell'interpretazione del testo?
Io trovo lecita questa interpretazione del testo. Anzi è quella che ho sempre pensato anche io, dalla prima volta che ho letto La rocca del paradiso. Tra le pagine scoprirete come nel suo vissuto d'infanzia, Tina abbia posto i semi di quelli che diventeranno un patrimonio di principi che conviverà sempre con lei. Uno dei macro-esempi è quando in fila alla fontana Feronia, sotto la rocca di Narni, subisce una piccola prepotenza e una volta a casa, parlandone con lo zio inizia a porre le basi di ciò che è giusto o sbagliato, la giustizia e il suo opposto. Mentre da notare tutti i momenti in cui Tina e i suoi coetanei ascoltano i racconti dei grandi e ne fanno tesoro, predispongono loro stessi a una dinamica di ascolto e apertura che Tina conserverà sempre e che rappresenterà una delle sue grandi qualità: ascoltare l'altro, sempre, anche se di prospettive o pensiero diverso, cercando di prestare attenzione non alla personale posizione, ma all'obiettivo in comune che si vuole realizzare.

Come si colloca questa scelta editoriale nel quadro delle iniziative della casa editrice?
Questo libro fa parte della collana Sirentina, neonata collana per i più giovani che al momento conta solo un'altra pubblicazione. Questo testo dell'Anselmi si colloca bene in questa collana anche grazie allo stile dell'Anselmi, poetico e sognante volto a riscoprire la meraviglia negli occhi dei bambini, noi non sapevamo cos'era la noia.  L'altro elemento molto forte di questo testo è il contatto con la natura, una natura con la quale interagire, pur rispettandola. Le pubblicazioni di questa collana nascono con l'ambizione di allargare le prospettive, vedere i luoghi, le persone, le esperienze da nuovi (diversi da noi) punti di vista, è qui l'arricchimento che ci portano i libri.

Antonio Fresa

Tina Anselmi
La Rocca del paradiso
Illustrazioni: Florinda Aratari
Il Sirente, 2023
Pagine XIV-58
€ 15,00

 

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