
Il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan dopo aver minacciato di dichiarare «persona non grata» dieci ambasciatori occidentali farà un mezzo passo indietro? Gli ambasciatori di Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Svezia e USA hanno avuto il torto – non ne avevano il diritto secondo il presidente – di aver firmato un appello per la liberazione del filantropo e avversario di Erdoğan stesso, Osman Kavala che è in carcere dal 2017 e il processo non sembra aver termine. L’opposizione interna è convinta che questa mossa sia solo un modo per deviare l’attenzione dalla grave crisi economica (inflazione a due cifre e una pesante svalutazione della Lira turca) e dalla conseguente perdita di popolarità che porta con sé. Della stessa opinione sono molti osservatori esteri che considerano una mossa azzardata visto le già precarie relazioni diplomatiche ma anche l’importanza commerciale di questi paesi per la Turchia. L’Italia ne è fuori: forse c’entra qualcosa i contatti sullo sfruttamento delle risorse di gas offshore e la situazione della Libia come si chiede Alberto Negri?
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