
Gli amanti della tecnologia lo sanno bene, in questi giorni non si parla d'altro sui siti specializzati o meno, nei blog e anche in Tv: è arrivata la rivoluzione Apple sul telefonino.
La mela morsicata sta azzannando un nuovo mercato: quello delle vacche grasse della telefonia mobile.
Il 27 giugno è stato presentato ufficialmente e dopo due giorni era già in vendita: l'oggetto del desiderio, che in Italia vedremo dopo l'estate (o più verosimilmente agli inizi del 2008) si chiama iPhone. Con la coerenza logica tipicamente da grande marchio di elettronica, l'iPhone si integra benissimo con iTunes e naturalmente con un iMac e sostituisce di fatto un iPod. Applicazioni che dialogano bene e stabilmente tra di loro e soprattutto un mondo chiuso su se stesso (sarà quello il motivo dell' “i“ iniziale?): il mondo Mac. Steve Smith, sul MobileInsider, ha scritto lo scorso 5 luglio le sue prime impressioni dopo qualche giorno di “iphonate” e a parte la meraviglia per il bel pezzo di tecnologia pone proprio l'accento sulla scarsa possibilità di personalizzazione del telefono (ma che cavolo, chiamiamolo per nome) scusate, dell'iPhone. Tutto funziona alla grande se si è utenti dei servizi di Apple, ma se si va fuori di quel mondo cominciano i problemi e non solo relativamente ai file musicali, ma anche con quelli video. Ma [un po' cacofonico? Ma ma ma ]anche l'accordo in esclusiva con l'operatore AT&T sulla cui sola rete il telefono può negli USA funzionare. Eppure l'iPhone è considerato il telefonino 2.0, l'evoluzione della specie, un passo in là in termini di usabilità (scordatevi la tastiera, c'è solo un grande luminosissimo display touchscreen con una fantastica navigazione guidata da icone). Questo ramo della specie si è evidentemente mosso controtendenza: un giardino incantato chiuso da cancelli di bit e permessi e licenze, mentre tutto il resto della specie si muove verso il “grande web”, in un ottica di libertà di fare di tutto con il proprio telefono: condividere files, bloggare, guardare i video di youtube, telefonare con Skype e simili. Allora perché l'iPhone ha a bordo, tra le altre cose, anche youtube e google maps? Mirabile schizofrenia o spregiudicato sfruttamento marketing dello sviluppo della grande rete? La domanda forse non merita risposta, ma la grande rete ha sempre una soluzione per tutti: è di queste ore la notizia – ancora da verificare – che un hacker norvegese sarebbe riuscito ad aggirare le restrizioni sui file musicali e sul collegamento ad internet dell'iPhone: tutto postato su di un blog, completo di istruzioni. Unico dettaglio (ma a chi vuoi che interessi) che non si riescono a fare telefonate, però internet e la riproduzione di file musicali funzionano benissimo…
Intanto i mostri sacri della telefonia mobile (che nel frattempo si sono scoperti concorrenti della Apple) corrono ai ripari: Motorola annuncia il Motoming: telefonino touchscreen dalle molte funzioni, Palm ha una perdita di profitti per la caduta delle vendite dei suoi Treo a causa dell'effetto iPhone (Sole24Ore del 6 luglio). In controtendenza Vodafone, che vede le proprie azioni crescere a causa di voci su di un accordo con Apple per la distribuzione dell'iPhone e dei servizi correlati.
Davide Pisano
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