
A 78 giorni dall'invasione russa dell'Ucraina la guerra non sembra proprio destinata a cessare a breve. Una serie di eventi dentro e fuori l'Ucraina vanno in quella direzione, a torto o a ragione. Di segnali per colloqui concreti verso il cessate il fuoco non ce ne sono. La Finlandia tramite la Prima ministro Sanna Marin e il Presidente Sauli Niinisto chiederanno in tempi strettissimi l'adesione alla Nato. Potrebbe accadere lo stesso a breve anche per la Svezia. La reazione della Russia è stata pesante considerando l'adesione una minaccia e il portavoce del Cremlino Dmitry Pesko ha detto che “Le azioni della Federazione russa in risposta all'ingresso della Finlandia nella Nato dipenderanno dal grado di avanzamento delle infrastrutture militari dell'Alleanza ai confini del paese”. Le sofferenze provocate anche per crimini di guerra sono di dimensioni catastrofiche. Secondo uno studio dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni, sono otto milioni le persone sfollate internamente, mentre l'Aagenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) sono più di sei milioni di rifugiati fuggiti dall'Ucraina.
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