
Mentre la guerra continua, sono terminati i colloqui a Istanbul tra Ucraina e Russia. Come previsto si è lontani da un cessate il fuoco, ma qualche avvicinamento c’è stato. Kiev ha dato la disponibilità ad essere un paese neutrale avendo in cambio garanzie di sicurezza attraverso un impegno da una difesa collettiva sulla falsa riga dell’articolo 5 della NATO. L’Ucraina ha anche proposto di risolvere la controversia sulla Crimea entro 15 anni tramite “negoziati bilaterali“. La Russia ha promesso di ridurre subito le operazioni militari intorno a Kiev e nel Nord come gesto per migliorare la fiducia nel processo negoziale. Anche se due alti funzionari USA, citati dalla CNN, hanno sostenuto che si osserva un ripiegamento di alcune truppe intorno a Kiev, il Segretario di Stato Blinken in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri marocchino, Bourita, ha dichiarato di non vedere segni che i colloqui stiano “avanzando in modo efficace”. Alla fine della telefonata tra Macron e Putin di oggi non c’è stata la possibilità di avviare una missione umanitaria per Mariupol, la posizione di Mosca resta al momento ferma.
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