
Diamola subito la conclusione: in Europa, come per il resto del Mondo più o meno, c'è libera circolazione di capitali e denaro, sporchi e puliti, ma non quella dei migranti e degli ultimi. In Europa non si riesce a dare un approccio diverso se non quello di respingimenti ed esternalizzazione delle frontiere. Il vertice dei ministri dell'Interno riuniti a Lussemburgo ha mediato e così se da una parte l'Italia ottiene il lasciapassare per rimandare nell'ultimo paese di transito non europeo, ritenuto sicuro e non è detto che abbia sottoscritto la Convenzione di Ginevra, i migranti (bambini, donne e uomini), dall'altra i ricollocamenti sono su base volontaria e non obbligatori come avrebbe voluto il nostro governo. Si sarebbe voluta la possibilità di rispedirli in un paese terzo. Tutti gli anni verrà individuata la quota di migranti da ricollocare nell'UE, in base alla popolazione e al Pil, se un paese rifiuta la sua quota pagherà 20 mila euro per ogni ricollocamento non accettato.
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