
Una festa della donna molto poco evidente. Questo 8 marzo sottotono è un giorno che vogliamo continuare a celebrare e a ricordare, finché non si sia fatta giustizia, tutti i giorni dell’anno della condizione della donna. Una condizione che la vede sottoposta a violenze fisiche e psicologiche, allo sfruttamento sessuale anche da bambine, a pratiche inumane come la mutilazione dei genitali, ai femminicidi, alle fatiche non dovute, ai ruoli degradanti, ai salari e stipendi più bassi a parità di lavoro.
Va ricordato che nel 2019 violare una donna è anche una pratica politica repressiva come sta accadendo in Cile dove secondo un report di Amnesty International la Procura avrebbe registrato più di 1.000 denunce per maltrattamenti e almeno 70 denunce per violenza sessuale a carico di pubblici ufficiali.
Non si può e non si deve rimanere inattivi.
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